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Con la morte di uno degli ultimi due maschi in età riproduttiva il rinoceronte bianco settentrionale è sempre più vicino all’estinzione.
Il mondo deve apparire sempre più triste e vuoto, agli occhi di un rinoceronte bianco settentrionale (Ceratotherium simum Cottoni), ora rimangono solo sei individui di questa rara sotto-specie. Solamente sei esemplari che portano avanti un patrimonio genetico antico, che ha affrontato cataclismi e glaciazioni, affinato in millenni di evoluzione e che oggi sembra destinato a scomparire per sempre.
All’età di 34 anni è morto Suni, un maschio di rinoceronte bianco, uno degli ultimi due esemplari capaci di riproduzione biologica. L’animale è stato ritrovato senza vita lo scorso venerdì dai ranger nella riserva di Ol Pejeta, in Kenya. Secondo i ranger al rinoceronte non era stato amputato il corno, quindi non dovrebbe essere stato vittima dei bracconieri, le cause della sua morte rimangono però poco chiare.
La popolazione di rinoceronte bianco settentrionale è vicina al collasso a causa dell’intensivo bracconaggio che da decenni affligge questi enormi erbivori, perseguitati per le fantomatiche proprietà benefiche del loro corno, utilizzato prevalentemente nella medicina tradizionale asiatica. Suni è stato il primo rappresentante della sua specie a nascere in cattività, il rinoceronte è infatti nato alla zoo di Dvur Kralove nella Repubblica Ceca nel 1980. Lo zoo lo aveva successivamente inviato in Kenya, insieme ad altri tre rinoceronti, nell’ambito di un programma di ripopolamento della riserva avviato nel 2009.
I biologi del parco avevano creduto che i 90mila ettari protetti della riserva, situata sull’equatore, tra le colline ai piedi del Aberdares e l’innevato Monte Kenya, potessero offrire ai rinoceronti un habitat adatto e favorirne l’accoppiamento. Con la morte di Suni si ritiene che rimanga solo un maschio in età riproduttiva, troppo poco per salvare la specie dal baratro dell’estinzione.
“La specie è condannata e rischia di scomparire per sempre a causa dell’avidità della razza umana”, si legge in un comunicato emesso dalla riserva di Ol Pejeta. Dalla dichiarazione emerge però un po’ di speranza. “Continueremo a fare tutto il possibile mettendo gli animali restanti nelle condizioni migliori per riprodursi, nella speranza che i nostri sforzi vengano un giorno premiati con la nascita di un cucciolo di rinoceronte bianco”.
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