Il secondo produttore al mondo sigla una decisione storica. Ma gli allevamenti avranno tempo fino al 2034 per chiudere.
Nel mercato cinese le Toyota Prius, i veicoli ibridi più venduti al mondo, non riscuotono successo ma il governo sta studiando politiche di sussidio per le auto in grado di ridurre l’inquinamento.
Il veicolo ibrido più famoso e venduto al mondo è la Prius prodotta dalla Toyota. La sua linea peculiare, apparentemente buffa e sgraziata, negli anni è diventata il simbolo di chi guida rispettando l’ambiente.
In Cina però, il mercato automobilistico più vasto al mondo, le Prius sono rare come i panda giganti, plantigradi simbolo degli animali in via di estinzione. Delle 315.500 Prius vendute nel mondo lo scorso anno, solo 1.400 sono finite in Cina.
Uno degli ostacoli principali è rappresentato dal prezzo, le tasse sui componenti importati e la mancanza di sussidi governativi sono un grosso deterrente per gli acquirenti cinesi, che a parità di prezzo decidono di puntare su auto di maggior “prestigio”. In generale il marchio Toyota si posiziona al sesto posto nella classifica di veicoli più venduti in Cina, al vertice della quale si collocano Volkswagen e General Motors.
La svolta per la casa automobilistica giapponese e, soprattutto, per l’ambiente, potrebbe arrivare se il governo cinese favorisse l’acquisto di veicoli in grado di ridurre l’inquinamento. «I veicoli ibridi possono essere l’arma vincente di Toyota – afferma Koji Endo dell’Advanced Research Japan – chiaramente non possono risolvere i problemi di inquinamento del paese, ma possono avviare il cambiamento».
L’obiettivo di Toyota è quello di diventare la principale casa automobilistica giapponese in Cina e di raggiungere almeno il terzo posto generale nella classifica delle auto più vendute. Per ridurre i costi e rendere i veicoli ibridi più accessibili Toyota sta accorciando la filiera di approvvigionamento e punta a produrre localmente tutti i componenti necessari, prevede inoltre di introdurre 15 nuovi modelli per la Cina entro la fine del 2017.
La diffusione di veicoli a basso impatto ambientale sta assumendo un carattere di urgenza in Cina, a causa del peggioramento costante della qualità dell’aria. Numerose città hanno iniziato ad intraprendere iniziative per combattere l’inquinamento e il vice premier Ma Kai, la più alta autorità cinese in materia di questioni energetiche, ha affermato che il governo sta studiando efficaci politiche di sussidio per i veicoli ibridi. Le auto elettriche e ibride consentono di abbattere le emissioni di CO2 e di rendere l’aria più respirabile, ecco perché le Prius vanno protette, come i panda.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il secondo produttore al mondo sigla una decisione storica. Ma gli allevamenti avranno tempo fino al 2034 per chiudere.
Piogge torrenziali hanno colpito numerose nazioni asiatiche, provocando inondazioni catastrofiche. Si cercano ancora centinaia di dispersi.
Un report di Greenpeace denuncia il modello politico-economico della Russia: un intreccio di estrattivismo, autoritarismo e guerra che distrugge l’ambiente, con pesanti ripercussioni sull’ecosistema globale.
Con l’ultima revisione del Pnrr, i fondi stanziati per le Cer passano da 2,2 miliardi a poco meno di 800 milioni: preoccupazione tra gli addetti ai lavori.
Ecomondo 2025 racconta una transizione ecologica che avanza tra innovazione, dati e confronti, mostrando come il cambiamento riguardi già la vita di tutti.
Grande novità nella Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne. Ma salta il voto sul consenso libero, senza il quale è violenza sessuale.
Nella notte è uscita una nuova bozza che fa crollare le speranze. 30 paesi scrivono alla presidenza che è inaccettabile.
Insieme all’associazione Io non ho paura del lupo scopriamo questo grande predatore e come la convivenza tra la specie e le attività umane è possibile.
Un rapporto pubblicato dal Wwf mette in luce quali sono le cause economiche della deforestazione in Amazzonia.