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L’edicola del futuro è sostenibile
La prima edicola sostenibile di Milano, firmata Rubner Haus, è realizzata interamente in legno. E ci ricorda l’importanza dell’ambiente in cui viviamo.
Ha aperto a Milano la prima edicola sostenibile della città. È tutta in legno verniciato color grigio scuro e si trova in piazza della Resistenza partigiana, un luogo storico nel cuore del capoluogo lombardo. In un momento in cui le edicole sono state messe a dura prova dalla digitalizzazione e dalla crisi dei giornali, il coronavirus ci ha fatto capire come queste strutture siano ancora oggi un punto di riferimento per la vita di quartiere, un anello di congiunzione tra cultura, informazione e cittadini.
Firmata da Rubner Haus, azienda della provincia di Bolzano specializzata in strutture in legno, ha una forma che si ispira simbolicamente a quella di una capanna: di giorno si apre grazie ad alcuni elementi movibili, assumendo l’iconica forma spiovente, mentre di notte, da chiusa, risulta solida e compatta. Il progetto è stato realizzato dallo studio Abc – architetti Barban Cappellari di Vicenza, che ha saputo far dialogare le necessità di chi vive questa “piccola casa” con i materiali e l’ambiente.
Un progetto nel segno della sostenibilità
L’edicola è un omaggio di Rubner Haus alla città di Milano, che è nel pieno della sua ripartenza dopo l’epidemia di coronavirus. Ed è anche un esempio di architettura urbana del futuro, in grado di conciliare sostenibilità ambientale, sostenibilità dell’abitare e sostenibilità etico-culturale. Ecco perché la scelta del legno, il materiale edile più sostenibile.
“Il 40 per cento delle emissioni viene prodotta dagli edifici – ci spiega Deborah Zani, amministratore delegato di Rubner Haus –, quindi è essenziale pensare a nuovi metodi di costruzione e di riqualificazione delle città. E l’impulso verso la sostenibilità deve partire dai singoli e dalle grandi metropoli”.
Ogni metro cubo di legno impiegato in edilizia, infatti, corrisponde a quasi una tonnellata di anidride carbonica stoccata – per tutto il ciclo di vita del manufatto. Non solo: il legno ha dei benefici anche su chi vive all’interno della struttura: essendo un materiale igroscopico, è in grado di assorbire e rilasciare gradualmente l’umidità dall’ambiente circostante, caratteristica che rende l’abitabilità particolarmente piacevole e salubre. E poi i toni caldi e un sapiente uso di luci e spazi rendono l’atmosfera accogliente sia dentro che fuori.
“Vivere in un’edicola non è molto semplice, come la maggior parte della gente crede – racconta Omar Decimati, proprietario della struttura –: lavorare 365 giorni l’anno, sette giorni su sette, 15 ore al giorno in uno spazio piccolo, da solo o con mia moglie, è molto dura e non è sempre semplice mettere in ordine”. In un periodo storico in cui le edicole vanno a chiudere, Omar e Simona hanno saputo reinventarsi, offrendo al pubblico non più solo dei prodotti ma anche dei servizi e soprattutto dimostrando una grande lungimiranza.
“Il governo con l’istituzione del superbonus sicuramente aiuterà, anche non volendo, a migliorare la qualità e la sostenibilità degli edifici – ci spiegano Flavio Barban e Nicola Cappellari dello studio Abc –. Al di là di questo, c’è ancora molto da fare. Soprattutto sulle persone: bisogna comunicare di più e meglio. Quante volte alla sostenibilità viene associato un costo molto alto e non un risparmio futuro sui consumi e sull’impatto ambientale?”.
Le parole dell’assessore
All’inaugurazione del primo ottobre era presente anche Cristina Tajani, assessore a Politiche del lavoro, Attività produttive, Commercio e Risorse umane del comune di Milano, che ha spiegato come il progetto abbia una duplice valenza: “Da una parte vi è un investimento sui temi della sostenibilità, che il comune di Milano accompagna da tempo, dall’altra questa nuova struttura si inserisce in un processo di rinnovamento delle funzioni delle edicole, che noi stiamo spingendo anche come assessorato al commercio. L’obiettivo è quello di dare la possibilità agli edicolanti non soltanto di vendere riviste, giornali e affini, ma anche di offrire servizi di natura diversa, come le certificazioni anagrafiche, in collegamento con gli uffici centrali dell’anagrafe del comune. L’idea è che la multifunzionalità possa rendere questi luoghi dei veri presìdi di vicinato sul territorio, che abbiamo scoperto essere particolarmente importanti anche in questa fase così difficile”. Se a questa seguiranno altre iniziative analoghe, non lo sappiamo. Intanto è un punto di partenza verso un futuro più sostenibile.
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