Il leader dell’Azerbaigian, che a novembre ospita la Cop29, è stato accolto in Italia come un partner strategico. Cruciali le intese sul gas. Ma non sono mancate le critiche degli attivisti per la linea dittatoriale che continua a perseguire.
Facebook userà energia 100% rinnovabile entro il 2020
Diventare una società 100 per cento rinnovabile e tagliare le emissioni del 75 per cento, il tutto entro il 2020. È quanto ha annunciato Facebook con un post sul proprio blog. La società di Mark Zuckerberg non è nuova a questo tipo di annunci e da tempo ha avviato un processo di decarbonizzazione. Già nel 2015 il
Diventare una società 100 per cento rinnovabile e tagliare le emissioni del 75 per cento, il tutto entro il 2020. È quanto ha annunciato Facebook con un post sul proprio blog.
La società di Mark Zuckerberg non è nuova a questo tipo di annunci e da tempo ha avviato un processo di decarbonizzazione. Già nel 2015 il 25 per cento della sua energia elettrica utilizzata era di origine rinnovabile, e proprio in quell’anno aveva annunciato che entro il 2018 avrebbe raggiunto l’obiettivo del 50 per cento. Promessa mantenuta, già nel 2017 aveva raggiunto il target del 51 per cento di rinnovabili, e oggi rilanciata. “Stiamo integrando l’utilizzo delle risorse rinnovabili in tutti i nostri progetti di business e crediamo sia una necessità che coinvolga l’intero settore in cui operiamo” ha affermato Bobby Hollis, direttore globale per l’energia di Facebook.
Energia rinnovabile per i data centre di Facebook
L’azienda di Menlo Park ha acquistato oltre 3 gigawatt di elettricità eolica e solare negli ultimi 5 anni, di cui 2,5 gigawatt negli ultimi 12 mesi.
“Siamo orgogliosi dell’impatto che il nostro programma sulle rinnovabili sta avendo sulle comunità locali e in generale sul mercato”, si legge sul blog post di Facebook che cita le città di Prineville (Oregon), Los Lunas (New Mexico), Henrico (Virginia) e Lulea (Svezia) come prove concrete della propria strategia di sostenibilità.
Facebook sta costruendo il suo nuovo centro elaborazione dati a Huntsville, in Alabama, che sarà alimentato interamente con energia fotovoltaica. In Svezia, invece, sta espandendo il proprio data center a Lulea che sfrutta l’energia idroelettrica e i server contenuti al suo interno vengono raffreddati utilizzando l’aria dell’Artide. Mentre, a Papillon, nel Nebraska, un altro centro di elaborazione dati sarà alimentato da un impianto eolico situato in prossimità del centro e dotato di 101 aerogeneratori.
Leggi anche Facebook costruirà un data center in Danimarca alimentato con rinnovabili
L’impronta ecologica di Facebook
Durante il 2017, Facebook ha emesso 979.000 tonnellate di CO2, equivalenti alle emissioni di circa 100.000 case. I centri di elaborazione dati hanno generato i due terzi delle emissioni (62 per cento), mentre altre attività, come la costruzione di edifici o di data centre e gli spostamenti degli impiegati, hanno contribuito alle emissioni complessive per il 38 per cento. Ogni utilizzatore di Facebook emette 300 gr di CO2 all’anno, meno di quanto si genera per far bollire l’acqua per una tazza di tè, spiega Facebook, che sostiene come nonostante gli utilizzatori del social network siano passati da un milione nel 2004 a 2,1 miliardi nel dicembre 2017, le emissioni pro capite siano praticamente invariate.
#RE100 member @facebook has announced a new target to source 100% renewables by 2020, showing fantastic leadership and sending a powerful demand signal https://t.co/0jtms3gtTV #StepUp2018 pic.twitter.com/pxvFhCUHNf
— RE100 (@theRE100) 28 agosto 2018
L’hi-tech che punta alla sostenibilità
Facebook fa parte di Re100, l’iniziativa promossa da The Climate Group e CDP,che riunisce le grandi aziende impegnate a coprire il proprio fabbisogno energetico con il 100 cento di energie rinnovabili. Tra le società hi-tech che hanno sposato la causa di Re100 ci sono anche Apple, Google, Facebook e Microsoft. Mentre la coreana Samsung lo scorso giugno ha annunciato che entro il 2020 alimenterà con energia verde tutte le sue attività in Europa, Usa e Cina.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Entro tre anni, entrerà in funzione uno dei giacimenti di gas più imponenti d’Italia. Per Eni, il gas è ancora indispensabile per la transizione energetica. Per la scienza, la transizione deve essere rapida.
La più grande compagnia energetica del Paese il 31 agosto ha chiuso l’ultima centrale elettrica a carbone: uno step importante per il futuro danese.
L’enorme centrale solare si chiamerà Sun Cable e prevede anche un cavo sottomarino da 4.300 chilometri per fornire energia a Singapore.
Se continuerà a investire nel solare e nell’eolico, l’Unione europea riuscirà a svincolarsi dalla dipendenza dalle fonti fossili. Lo dimostrano i dati del think tank Ember.
Perché gli Stati Uniti sono il più grande produttore di petrolio al mondo, nonostante la transizione
In un momento in cui la transizione energetica sta accelerando e le energie rinnovabili sono in crescita, la produzione di petrolio negli Stati Uniti non si ferma.
Tra gennaio e giugno in Italia la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ha segnato un +27,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2023.
Il governo britannico ora punta alla costruzione di tre parchi solari per alimentare 92mila abitazione e a una rivoluzione di pannelli sui tetti.
Un gruppo di associazioni chiede a Eni di sospendere il contratto con chi occupa i Territori palestinesi. E il governo della Colombia ha fermato l’invio di carbone.