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Nescafé e Accor insieme per la forestazione urbana, con la piantumazione di un albero per ogni macchina di caffè revisionata presente negli alberghi in Italia.
A Milano sta per prendere il via un nuovo progetto di forestazione urbana grazie alla sinergia tra Nescafé e Accor, gruppo leader mondiale nel settore dell’ospitalità. Con PiantiAmo il futuro: un albero per ogni macchina che rinasce, infatti, Nescafé si impegna a piantare un albero a Milano per ogni macchina da caffè revisionata presente attualmente presso le strutture alberghiere Accor in Italia.
Siamo molto orgogliosi di dare il via a questo importante progetto. […] Speriamo che questo sia solo l’inizio di un percorso virtuoso, con obiettivi a breve e lungo termine che cercheremo di raggiungere grazie al contributo di tutti.
Paolo Pisano, marketing manager Nestlé Professional bevande e trade asset manager
Secondo i dati delle Nazioni Unite, oltre la metà dell’umanità oggi vive nelle città che, anche se coprono meno del 3 per cento della superficie terrestre, sono responsabili del 75 per cento delle emissioni globali di gas serra. Si stima inoltre che, entro il 2050, circa i due terzi della popolazione mondiale vivranno in città. Alla luce di questi dati, è piuttosto evidente il ruolo vitale che gli alberi e gli spazi verdi possono svolgere per migliorare la qualità della vita delle persone.
Quando si parla di foresta urbana ci si riferisce all’insieme delle diverse tipologie di verde urbano (boschi e superfici boscate periurbane, grandi parchi e boschi urbani, piccoli parchi di quartiere, giardini privati e spazi verdi, alberature delle strade, delle piazze e dei viali ecc.). La forestazione urbana è la creazione o il ripristino di questi spazi verdi attraverso la piantumazione di alberi, arbusti e piante.
Diversi studi hanno dimostrato i numerosi vantaggi apportati nelle città da queste infrastrutture verdi che non solo migliorano il paesaggio, ma sono anche in grado di fornire un’ampia gamma di benefici ambientali, socio-culturali, economici e clinico-sanitari e aumentare la qualità ambientale delle città, mitigando gli effetti dei cambiamenti climatici.
Grazie alla loro capacità di assorbire anidride carbonica, infatti, gli alberi contribuiscono alla riduzione delle emissioni: un piccolo parco urbano di poche decine di ettari può assorbire l’anidride carbonica rilasciata in un anno da circa cento veicoli a benzina Euro 6. Non solo, essi aumentano la capacità di drenaggio delle acque meteoriche del terreno e sono degli ottimi alleati anche per la regolazione del microclima urbano. Riducendo la temperatura dell’aria in media di 3,5 gradi di giorno e di 2 gradi nelle ore notturne e fino a otto gradi quella del suolo, la presenza di aree verdi mitiga gli effetti delle isole di calore urbane.
Da un punto di vista di salute delle persone, agiscono come un vero e proprio filtro naturale, catturando le sostanze nocive presenti nell’aria e riducendo l’esposizione ad allergie e malattie respiratorie. Per non parlare del benessere psicologico che la vista e l’esperienza nel verde può innescare: secondo uno studio pubblicato sul Journal of environmental health perspectives, la presenza di aree verdi e alberi in città è associata a una riduzione dello stress, dei disturbi dell’umore e dei problemi di salute mentale. Infine, le foreste urbane sostengono la conservazione delle specie di uccelli a rischio e promuovono l’equilibrio ecologico.
La buona notizia, come evidenziato dal rapporto Greening the cities di Greenpeace, è che negli ultimi quindici anni la disponibilità di spazi verdi urbani nelle grandi città del mondo è aumentata del 4,11 per cento; quella cattiva è che solo una manciata di città ha soddisfatto pienamente lo standard dell’Oms sulla disponibilità che stabilisce un minimo di 9 metri quadrati di spazi verdi per abitante, per non parlare del valore ideale di 50 metri quadrati pro capite.
Attenzione, però, perché la sola messa a dimora di alberi non basta: bisogna anche collocarli correttamente e prendersi cura del loro sviluppo, inserendoli all’interno di una pianificazione strategica di rigenerazione urbana.
Inoltre, con questa iniziativa, Nescafé e Accor puntano a dare una seconda vita alle macchine da caffè, promuovendo un modello di economia circolare. Le macchine revisionate, infatti, sono macchine da caffè usate che vengono controllate e testate in ogni pezzo per assicurarne il corretto funzionamento prima di essere messe nuovamente in attività. Sono dunque paragonabili a quelle nuove in termini di prestazioni e utilizzo, ma riducono il consumo di risorse e la produzione di rifiuti.
Per Accor, preservare la natura significa anche utilizzare in modo responsabile le risorse, promuovere un’economia circolare, proteggere gli ecosistemi locali e favorire il contatto tra hotel, ospiti e comunità del territorio.
Nel 2019 il Gruppo Nesté, di cui il brand Nescafé è parte, ha annunciato la propria Net zero roadmap, strategia che ha lo scopo di dimezzare le emissioni di gas serra dell’azienda entro il 2030 e raggiungere le zero emissioni nette entro il 2050.
Tra le diverse azioni messe in campo per raggiungere gli obiettivi, c’è proprio la piantumazione di venti milioni di alberi ogni anno per i prossimi dieci anni in diversi paesi del mondo dove l’azienda opera.
Ma, come si diceva, la piantumazione di nuovi alberi non basta. Ecco perché l’azienda ha adottato una strategia definita Forest-positive, volta a ripristinare le foreste e aiutarle a prosperare. Oltre a questo, ha rinnovato il suo impegno per la salvaguardia delle foreste tramite una strategia di zero deforestazione per preservare le grandi foreste pluviali che, tra l’altro, costituiscono l’habitat naturale per le piante di caffè.
Accanto alle azioni di salvaguardia e ripristino delle foreste, nell’ambito del progetto di sostenibilità Nescafé plan 2030 l’azienda si impegna a incentivare e sostenere i propri coltivatori e fornitori di caffè nel passaggio verso un’agricoltura sostenibile di tipo rigenerativo con lo scopo di migliorare la salute del suolo e tutelare la biodiversità. Nescafé ha già raggiunto un importante traguardo: dal 2023 il 100 per cento del caffè prodotto in Europa è approvvigionato in maniera responsabile.
Un altro degli obiettivi è quello di completare la transizione verso l’utilizzo del 100 per cento di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili per tutti gli stabilimenti Nestlé.
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