![I cambiamenti climatici rendono più fragili le foreste: spetta a noi tutelarle](https://cdn.lifegate.it/Uo8O3bcCWmXU02BcE2tjGePvH2w=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/foreste-fao.jpg, https://cdn.lifegate.it/qqdIw0SCwubwy7bixl7Zzz9dx0A=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/foreste-fao.jpg 2x)
L’innovazione può dare un futuro sostenibile ai polmoni verdi del nostro pianeta: lo sottolinea l’edizione 2024 del report Fao sullo stato delle foreste.
L’elisir di lunga vita si estrae dalle foreste. Secondo uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità quasi 3 miliardi presone che si servono di farmaci di origine vegetale.
Prendersi cura delle aree tropicali è necessario per
proteggere l’ambiente e la salute: oltre a rappresentare il polmone
verde del pianeta, le foreste sono anche la “casa” della maggior parte delle
specie animali e vegetali (molte non ancora scoperte) che popolano
la Terra. Dal 1999 al 2009, secondo il rapporto “Amazzonia viva” del Wwf, nella più nota
foresta pluviale del mondo è stata scoperta una nuova specie
ogni 3 giorni, per un totale di circa 1.200. Oltre la metà
(637) sono piante e, tra queste, molte hanno proprietà
medicinali. Ciò significa che tutelare le aree tropicali del
pianeta ci consente non solo di respirare meglio, ma anche di
favorire le ricerche scientifiche volte a preservare la salute
umana.
Le erbe curano mezzo mondo
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le
presone che si servono di farmaci di origine vegetale variano tra i
3 miliardi e mezzo e i 4 miliardi. Dalle centinaia di fiori,
arbusti, semi, frutti, funghi e radici tropicali già noti da
secoli si estraggono principi attivi utili come antibiotici,
antinfiammatori, anestetici; medicinali che possono contribuire a
combattere malattie cardiovascolari, ipertensione, stress; sostanze
che sono sotto sperimentazione per essere impiegate nelle terapie
contro il cancro e l’Aids.
Il rimedio tropicale al supermercato
Non è necessario recarsi in Amazzonia per sfruttare le
proprietà delle piante tropicali già scoperte e
conosciute. Ecco qualche esempio che si trova comunemente in
supermercati, farmacie, erboristerie.
Aloe vera: è originaria dell’Africa ed è
nota sin dall’epoca classica. Viene utilizzata la parte interna
della foglia, composta da uno strato gelatinoso da cui vengono
fabbricate pomate, succhi, estratti secchi. Ha proprietà
antinfiammatorie, antivirali, immunostimolanti, antibatteriche e
antifungiche. Ideale come primo intervento in caso di
scottature.
Papaya: originaria dell’America centrale, è una
pianta della famiglia delle caricaceae. Ha diverse proprietà
medicinali: il succo del frutto favorisce i processi digestivi,
mentre mangiarne i semi aiuta l’eliminazione dei parassiti
intestinali.
Passiflora: conosciuta anche come “fiore della
passione”, questa pianta ha origine in America centrale ed è
ora diffusa in tutto il mondo. I frutti sono utili in caso di mal
di testa e pressione alta, le foglie hanno potere tranquillante.
È infatti utilizzata nelle tisane in caso di insonnia o per
sedare l’ansia.
Guaranà: pianta originaria dell’Amazzonia
brasiliana, utilizzata da secoli dagli Indios come tonico per la
prevenzione delle malattie. Grazie a principi attivi come caffeina,
teofillina, xantina, tannini, oli e resine, aumenta la
concentrazione, diminuisce il senso di affaticamento, riduce la
sensazione di fame, favorisce la lipolisi, cioè la
distruzione dei grassi, ha un’azione tonica ed astringente
sull’intestino e infine migliora la circolazione periferica e
stimola la muscolatura del cuore. Per le sue proprietà
eccitanti e il contenuto di glucosio, non è consigliato ai
bambini e ai diabetici.
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