In Francia l’energia solare non avrà più bisogno di sovvenzioni statali

Secondo un rapporto di un’agenzia pubblica francese, i miglioramenti tecnologici e le dinamiche di mercato renderanno “autonoma” l’energia solare dal 2020.

Gli impianti francesi che producono energia da fonte solare potranno risultare redditizi anche senza alcuna sovvenzione da parte dello Stato. E ciò già a partire dal 2020. A spiegarlo è uno studio dell’Agenzia francese per l’ambiente e la gestione dell’energia (Ademe) che si concentra ovviamente sul territorio transalpino, ma i cui risultati non possono che essere interessanti anche per altri paesi europei. Soprattutto quelli indiscutibilmente più assolati, come nel caso dell’Italia, della Grecia e della Spagna.

 

Non a caso, l’Ademe sottolinea nel rapporto – pubblicato alla fine di dicembre – che è proprio nel Sud della Francia che il solare comincerà presto a camminare con le proprie gambe. Ma tale energia rinnovabile, prosegue lo studio, “è già competitiva rispetto a numerose altre fonti”.

 

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Una manifestazone organizzata l’11 marzo 2015 a Parigi, in ricordo delle vittime della catastrofe nucleare di Fukushima e per chiedere una transizione verso le energie rinnovabili ©Yann korbi/Demotix/Corbis

 

Il costo dei pannelli fotovoltaici è sceso del 75 per cento

L’agenzia pubblica francese invita, di conseguenza, ad investire nel settore, preconizzando che a giovare dei benefici (ambientali ed economici) garantiti da tale fonte pulita saranno soprattutto le industrie e le aziende dotate di edifici con ampie superfici, che potranno essere sfruttate per installare impianti. Le imprese, in questo modo, potranno diventare pressoché autosufficienti dal punto di vista energetico. Ciò grazie soprattutto al fatto – prosegue l’Ademe – che i costi dei pannelli fotovoltaici sono scesi sensibilmente negli ultimi anni: in Francia la diminuzione è stata nell’ordine del 75 per cento solamente tra il 2007 e il 2014.

 

Non solo. Ad aiutare il solare è stata anche l’evoluzione tecnologica, che ha migliorato fortemente i rendimenti delle celle fotovoltaiche: una dinamica che proseguirà, garantendo l’innesco di un circolo virtuoso che porterà i prezzi di fabbricazione a scendere ulteriormente. La previsione è infatti di un nuovo calo, che potrebbe arrivare al 35 per cento (rispetto ai valori attuali) entro il 2025. L’Ademe ha inoltre ricordato che il costo dell’energia elettrica è previsto in crescita nel medio termine, il che renderà ancor più allettante il possesso di un impianto di produzione.

 

Un parco solare nella regione Alpes-de-Haute-Provence, in Francia: è proprio nel sud del paese che è presente il maggior potenziale per il fotovoltaico ©Fred de Noyelle/Godong/Corbis
Un parco solare nella regione Alpes-de-Haute-Provence, in Francia: è proprio nel sud del paese che è presente il maggior potenziale per il fotovoltaico ©Fred de Noyelle/Godong/Corbis

 

La Francia potrebbe essere al 100% rinnovabile entro il 2050

La stessa agenzia, nella primavera del 2015, aveva lanciato un ampio dibattito in Francia, attraverso la pubblicazione di uno studio, secondo il quale la nazione europea potrebbe essere alimentata, entro il 2050, unicamente da fonti di energia rinnovabile. La pubblicazione del rapporto fu però ritardata per mesi dalle autorità di Parigi, e avvenne solo dopo che il quotidiano Mediapart riuscì a recuperarne una copia e a divulgarla attraverso il proprio sito internet. Parlando apertamente di “informazioni evidentemente scomode” che erano state “tenute nascoste”.

 

Foto di apertura: ©Philippe TURPIN/Photononstop/Corbis

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