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La Germania dice no all’inclusione del nucleare tra gli investimenti sostenibili della tassonomia verde. Ma servono 20 stati contrari per bocciare l’atomo.
La Germania ha annunciato che voterà contro l’inclusione dell’energia nucleare nella tassonomia verde europea. Il governo guidato dal cancelliere Olaf Sholz conferma quindi una posizione assunta già in passato dai tedeschi, contrari a considerare i progetti di produzione nucleare tra gli investimenti sostenibili.
La tassonomia verde è il sistema di classificazione rivolto a imprese e investitori europei, che introduce i criteri per stabilire quali attività economiche possano essere considerate “sostenibili” e apportare dunque un contributo sostanziale al raggiungimento degli obiettivi del Green deal. Il 31 dicembre 2021, la Commissione europea ha presentato una proposta legislativa in cui chiede di includere la produzione di energia nucleare e, con alcune condizioni, il gas naturale tra le tecnologie considerate “verdi”, al pari di solare, eolico e idroelettrico.
Il 2 febbraio 2022, la proposta è diventata un atto delegato, sul quale tutti gli stati membri e il Parlamento europeo dovranno esprimersi. La Commissione ha detto di aver trovato un compromesso tra chi voleva guadagnare tempo e abbandonare il gas il più tardi possibile (la Germania) e chi voleva continuare a mantenere le centrali nucleari (la Francia, insieme a dieci paesi dell’Europa orientale).
“L’energia nucleare non è sostenibile e quindi non dovrebbe far parte della tassonomia”, ha tagliato corto il ministero dell’Ambiente tedesco in una nota diffusa il 15 maggio 2022. Austria e Lussemburgo hanno minacciato azioni legali se il piano di etichettare gli investimenti nucleari come sostenibili andasse in porto.
Per escludere il nucleare, 20 dei 27 paesi dell’Unione europea devono opporsi, una soglia molto difficile da raggiungere. Però la posizione della Germania potrebbe orientare altri paesi e l’opinione del Parlamento europeo, dove la maggioranza dei 705 deputati potrebbe bocciare l’introduzione di gas e nucleare in tassonomia. Gli stati membri e l’Europarlamento hanno tempo fino a luglio per decidere.
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