
L’etichetta di un alimento deve riportare la data di scadenza o il termine minimo di conservazione. Ecco la differenza e come comportarsi davanti a un cibo scaduto.
Zero Iva sui vegetali per promuovere consumi più sostenibili: la campagna portata avanti da Greenpeace ha trovato il sostegno del ministro dell’Agricoltura, ma non di tutto il governo federale.
In Germania una campagna portata avanti da tempo da Greenpeace, insieme alla Federazione delle organizzazioni dei consumatori (Vzbv) e all’associazione sociale VdK, propone di eliminare l’Iva su frutta, verdura e legumi, Si tratta di un’iniziativa volta non solo a contrastare l’inflazione – come nel caso della Spagna che ha recentemente annunciato di voler eliminare l’Iva da alcuni alimenti di base come pane, formaggio, latte, frutta, verdura e cereali – ma anche per favorire diete sane e sostenibili.
Il provvedimento, infatti, sarebbe finalizzato a motivare le persone nel consumo di alimenti più rispettosi del clima comportando, dall’altra parte, anche una riduzione del consumo di carne – che in Germania è stimato sui 55 chili all’anno pro-capite, mentre la German society for nutrition raccomanda di non superare i 30 – e della pressione sugli allevamenti intensivi responsabili di problematiche ambientali connesse ai cambiamenti climatici.
“Il governo federale è obbligato a raggiungere la neutralità dei gas serra richiesta dalla legge sulla protezione del clima entro il 2045 in Germania”, affermano da Greenpeace. “In considerazione delle elevate emissioni di metano derivanti dall’allevamento, gli obiettivi climatici in agricoltura possono essere raggiunti solo se il numero di animali allevati viene notevolmente ridotto e la dieta viene adeguata di conseguenza allo stesso tempo. Ciò richiede una svolta fondamentale nell’agricoltura e nella nutrizione”.
Secondo un sondaggio fatto realizzare dall’organizzazione ambientalista, il 67 per cento dei tedeschi sarebbe a favore dell’iniziativa, percentuale che sale all’84 per cento tra gli intervistati con un reddito familiare netto mensile inferiore a 1.500 euro. Anche il ministro dell’Agricoltura Cem Özdemir, del partito dei Verdi, si è espresso a favore dell’Iva a zero sui vegetali.
Greenpeace ha scritto una lettera aperta al ministro delle Finanze Christian Lindner – con tanto di raccolta firme allegata – per chiedere di attuare subito il provvedimento, ma Lindner ha dichiarato che al momento non sono previste misure in questo senso. I rappresentanti del Partito liberale democratico (Fdp), di cui fa parte il ministro, insieme ai rappresentati del Partito socialdemocratico (Spd) si sono espressi contrari alla misura che creerebbe, a loro parere, alimenti “buoni” e “cattivi”, mentre sarebbero necessarie iniziative di diverso tipo per aumentare la consapevolezza dei consumatori sull’alimentazione o per incentivare i produttori verso alimenti sani. Per i socialdemocratici, inoltre, non avrebbe senso eliminare l’Iva sui vegetali per le persone con redditi alti.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’etichetta di un alimento deve riportare la data di scadenza o il termine minimo di conservazione. Ecco la differenza e come comportarsi davanti a un cibo scaduto.
Secondo uno studio, le emissioni del settore alimentare basteranno, da sole, a superare l’obiettivo degli 1,5 gradi di aumento della temperatura media globale.
Anche a causa dell’aumento dei prezzi, sempre più persone si vedono negato l’accesso a una dieta sana. L’obesità aumenta, pure nei Paesi a basso reddito.
Per la transizione verso sistemi alimentari sostenibili occorre diminuire la produzione di proteine ad alto impatto: dai legumi agli insetti, ecco pro e contro delle alternative proteiche alla carne.
L’Efsa raccomanda di eliminare le gabbie e le mutilazioni per migliorare il benessere animale, ma per i produttori europei questo si rifletterebbe nell’aumento del costo della carne.
Per la Commissione europea, in alcune zone d’Italia l’inquinamento delle acque da nitrati non sta migliorando o si sta aggravando.
In tutto il mondo crescono superfici agricole coltivate a biologico e produttori, ma serve una spinta ai consumi verso la transizione agroalimentare.
Prima capitale in Europa a farlo, Edimburgo ha sottoscritto il Plant based treaty per promuovere diete vegetali in risposta alla crisi climatica.
Secondo una ricerca, seminare cereali diversi contemporaneamente sullo stesso terreno è una pratica antica da riscoprire per un’agricoltura più resiliente.