
La stagione estiva è ancora lontana, ma dal Regno Unito alla Russia, dai Paesi Bassi alla Turchia, in buona parte d’Europa impera già la siccità.
Il bracconaggio e il commercio illegale stanno decimando le popolazioni di tigre e di altri animali selvatici. Vertice Cites per fermare il fenomeno.
Le tigri stanno scomparendo così rapidamente che potremmo assistere alla loro estinzione durante la nostra vita. Ma non solo, elefanti, rinoceronti, ghepardi, molte sono le specie che hanno bisogno di aiuto o che andrebbero quantomeno lasciate in pace. Per contrastare questi problemi ed elaborare efficaci strategie di conservazione è in corso a Ginevra un vertice del Cites, la Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione.
Il vertice è iniziato il 7 e si protrarrà fino all’11 luglio e il filo conduttore del meeting è la lotta al commercio illegale delle specie più vulnerabili, in particolar modo le tigri. Un secolo fa in Asia c’erano circa 100mila tigri, oggi, secondo un dato del 2013, esisterebbero in natura solamente 3.200 tigri. Le tigri sono i felini più grandi del mondo e sono sicuramente tra gli animali più “carismatici”. L’esplosione demografica in Asia le ha gradualmente private del loro habitat, è inoltre in costante aumento la domanda sia di pelli che di ossa da parte della Cina.
Le tigri sono “protagoniste” di uno dei mercati illegali più remunerativi al mondo, dal valore annuale di 19 miliardi di dollari. La maggior parte delle pelli e delle ossa trafugate illegalmente finisce in Cina. Le pelli sono destinate ad “abbellire” qualche lussuosa abitazione, mentre le ossa vengono impiegate per la produzione di un vino molto costoso dalle fantomatiche proprietà guaritrici. Ad alimentare questo commercio criminale, oltre la caccia di frodo agli esemplari selvatici, vengono anche istituiti veri e propri allevamenti di tigri, nei quali i felini crescono in gabbia in attesa della morte.
Nel corso del vertice di Ginevra le altri nazioni chiederanno alla Cina di stroncare con decisione il commercio di parti di tigre, di chiudere gli allevamenti e di intraprendere iniziative di conservazione. «Il comitato Cites ha una straordinaria opportunità – ha affermato Adam Roberts, Ceo di Born Free Usa e di Born Free Foundation – è in gioco il futuro di alcune delle specie più minacciate del pianeta. Ben 50mila elefanti sono stati uccisi lo scorso anno per le loro zanne, il corno di un rinoceronte può costare 60mila dollari al chilo sul mercato nero, la crescente domanda di parti del corpo della tigre sta decimando la popolazione. Tutti questi temi e altri ancora richiedono la massima attenzione».
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
La stagione estiva è ancora lontana, ma dal Regno Unito alla Russia, dai Paesi Bassi alla Turchia, in buona parte d’Europa impera già la siccità.
In occasione della Giornata mondiale delle api il Wwf pubblica un rapporto che lancia l’allarme sulla situazione degli insetti impollinatori nel mondo.
Per la prima volta dall’inizio delle rilevazioni nel 2019, lo scorso anno la deforestazione è stata stabile o in calo in tutti e sei i biomi del Brasile.
Le distese di sargasso nelle acque dell’Atlantico hanno raggiunto livelli record. Ma c’è anche chi si rimbocca le maniche per cercare soluzioni.
È aumentato il numero di Comuni italiani sui cui territori sono presenti spiagge alle quali è stata riconosciuta la Bandiera blu.
Che fine fa il vetro, quando si rompe? Se lo trattiamo bene, è uno dei pochi materiali che non vedrà mai la discarica. Qui vi raccontiamo come e perché. Con l’aiuto di CoReVe.
Nasce il Parco nazionale del Matese, la 25esima area protetta italiana che ospita un’enorme biodiversità tra Campania e Molise.
Il 6 maggio l’Italia ha già consumato tutte le risorse naturali rinnovabili che le spettano per l’intero 2025: è l’Overshoot day del nostro paese.
Il rapporto annuale di Reporter senza frontiere sulla libertà di stampa indica per la prima volta una situazione globale “difficile”. Male l’Italia.