Diritti animali

Giornata del mare, una campagna in difesa degli uccelli marini

In occasione della Giornata del mare, Lipu lancia una campagna in difesa di uccelli marini, tartarughe e delfini minacciati dalla pesca professionale.

  • In occasione della Giornata del mare, Lipu lancia una campagna in difesa degli uccelli marini vittime della pesca professionale.
  • E non sono solo volatili, ma anche delfini, squali, spugne e coralli, senza dimenticare la tartaruga marina Caretta Caretta.
  • L’associazione si fa portavoce di una serie di proposte concrete per mitigare e prevenire il problema.
gabbiano roseo, Giornata del mare
Un gabbiano roseo della laguna di Orbetello © Maurizio Lanini/Lipu

La Giornata del mare è l’occasione per ricordare gli uccelli marini e i problemi legati alla pesca professionale che ne minacciano l’esistenza. Lo fa Lipu con la campagna #stopbycatch che prevede una raccolta dati e chiede l’applicazione di misure di mitigazione che riducano o azzerino l’impatto delle attività di questo tipo sulle specie marine vulnerabili. È ormai un dato di fatto che le tecniche di pesca vadano a colpire anche i volatili che popolano litorali e spiagge e fanno del mare il loro territorio di sostentamento.

Ogni anno, in Europa, sono 200mila gli uccelli marini vittime di questo fenomeno. Ma non si parla solo di volatili. Sono, infatti, 130 le specie – fra cui anche delfini, tartarughe (la famosa Caretta Caretta) e alcuni tipi di squali – minacciate dalla cattura accidentale (bycatch) che si può verificare durante le operazioni di pesca professionale. Insieme a loro, anche numerose varietà di coralli e di spugne.

marangone dal ciuffo, Giornata del mare
Le tecniche di pesca professionaler mettono in pericolo molte specie di uccelli marini © Ciro de Simone/Lipu

Una strage del mare

La campagna è stata avviata nell’ambito di un progetto internazionale dal titolo Medbycatch – Understanding mediterranean multi-taxa bycatch of vulnerable species and testing mitigation, finanziato dalla Fondazione Mava e coordinato da BirdLife Europe & Central Asia. Coinvolge cinque paesi affacciati sul Mediterraneo: oltre l’Italia, ci sono il Marocco, la Tunisia, la Turchia e la Croazia.


Il progetto vede inoltre Lipu, insieme a Wwf Italia, come partner italiano. Nel caso degli uccelli, i volatili maggiormente minacciati dagli attrezzi da pesca sono la berta maggiore, la berta minore, il gabbiano corso e il marangone dal ciuffo. Queste specie rimangono vittima di alcuni attrezzi durante il loro tentativo di predare le esche che costituiscono gli ami dei palangari o nel catturare piccoli pesci impigliati nelle reti da posta.

Berta maggiore, Giornata del mare
Il mare offre sostentamento a molti uccelli © Michele Mendi/Lipu

Le alternative per proteggere gli uccelli

Come agire per proteggere i volatili che fanno del mare il loro territorio di sostentamento? Di grande importanza sono alcune soluzioni tecniche che hanno dimostrato di essere efficaci nel ridurre il bycatch di alcune specie.

  • In particolare, nei palangari, l’utilizzo di ami circolari in sostituzione agli ami tradizionali “a J” riduce la cattura accidentale di tartarughe marine e la mortalità diretta di alcuni squali e razze.
  • Inoltre, apposite funi “scaccia uccelli” sembrano per lo più ridurre le catture accidentali di uccelli marini.
  • Nel caso delle reti a strascico, l’inserimento di una griglia di esclusione riduce il bycatch di tartarughe marine e alcune specie di squali e razze.
  • Un’altra possibilità potrebbe essere quella di sistemare i palangari di notte, quando gli uccelli sono meno attivi e quindi corrono meno rischi di essere vittime del fenomeno.
foto cruma, Giornata del mare
Il danno operato da un’esca su un gabbiano © Lipu

“La necessità di ridurre il bycatch è da tempo ampiamente riconosciuta, tanto che l’Unione europea ha emanato diverse misure e regolamenti, dalla Direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino del 2008 al Piano d’azione per ridurre le catture accidentali di uccelli marini nella pesca del 2012, fino alla Strategia Ue sulla biodiversità per il 2030 che prevede l’eliminazione, o la riduzione ai livelli minimi, delle catture accidentali” , spiega Giorgia Gaibani, responsabile Difesa del territorio e Natura 2000 della Lipu-BirdLife Italia.

cruma
Il particolare di un’esca usata per la pesca in mare © Lipu

Purtroppo, però, gli obiettivi sono ben lontani dall’essere raggiunti e la disponibilità di dati sul bycatch degli uccelli è inadeguata. La rete Natura 2000 in ambiente marino, fondamentale per la protezione delle specie e degli habitat di interesse comunitario, non è stata infatti ancora completata. “Con la campagna che lanciamo oggi, Lipu chiede che al più presto vengano colmate le lacune di dati e informazioni riguardanti il bycatch delle diverse specie minacciate del Mediterraneo e che vengano messe in atto le misure di mitigazione adatte a ridurre le catture accidentali”, conclude Gaibani.

Il problema delle morti accidentali delle specie marine legate alla pesca professionale rimane pertanto parzialmente irrisolto. E, per ora, il bycatch può minacciare ancora i volatili che traggono il loro sostentamento dal mare e dai territori limitrofi.

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