
Le forze armate pesano globabilmente per il 5,5 per cento delle emissioni, e il riarmo Nato può provocare un disastro anche dal punto di vista ambientale.
Da moderato a mediocre, questo è l’attuale stato di salute della Grande barriera corallina. Lo ha svelato un rapporto presentato dal neo ministro dell’Ambiente australiano.
La Grande barriera corallina non se la passa molto bene. Dopo
aver sfiorato la possibilità di entrare nella lista
dell’Unesco dei patrimoni in pericolo,
un rapporto presentato dal neo ministro dell’Ambiente australiano
Mark Butler ha svelato che la sua condizione generale è
peggiorata passando da “moderata” a “mediocre” nel 2011.
L’estensione dei coralli che fiancheggiano per 345mila
chilometri quadrati le coste al largo dell’Australia orientale si
sarebbe ridotta della metà dal 1985 soprattutto a causa
degli eventi climatici estremi, come il ciclone
tropicale Yasi (2011) e le forti precipitazioni.
“Questi episodi climatici estremi hanno avuto un impatto
significativo sullo stato generale dell’ecosistema nel biennio
2010-2011″ si legge nel rapporto. Qualche miglioramento c’è
stato: la quantità di fertilizzante usata dagli agricoltori
che dal terreno finiscono nei corsi d’acqua, e quindi nell’oceano,
sono stati ridotti del 7 per cento in due anni, mentre i pesticidi
sono calati del 15 per cento. Per questi ultimi, però, il
target di riduzione fissato era del 50 per cento.
Cosa
minaccia la Grande barriera corallina
I ministri dell’Ambiente del governo federale australiano e dello
stato del Queensland hanno annunciato che investiranno 375 milioni
di dollari tra il 2013 e il 2018 attraverso il programma Reef water
quality protection creato per “coordinare le iniziative volte ad
assicurare che l’impatto dell’agricoltura non abbia conseguenze
dannose sulla salute e sulle capacità di recupero della
Grande barriera corallina”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Le forze armate pesano globabilmente per il 5,5 per cento delle emissioni, e il riarmo Nato può provocare un disastro anche dal punto di vista ambientale.
La campagna per il riconoscimento del reato di ecocidio arriva in Sardegna, dove è stata proposta una legge regionale.
Passi avanti per il Trattato sull’alto mare, stallo sulle estrazioni minerarie, tentativi di riprendere i negoziati sulla plastica: il bilancio della Conferenza Onu sugli oceani (Unoc3) che si è tenuta a Nizza dal 9 al 13 giugno.
Cosa è successo e cosa possiamo imparare dal crollo del ghiacciaio del Birch.
Le bozze del ddl allo studio del governo prefigurano maglie molto più larghe per le attività venatorie: 44 associazioni chiedono spiegazioni ai ministri.
Il 2 giugno si celebra la Giornata mondiale delle torbiere. Un’occasione per parlare di questi ecosistemi poco conosciuti e silenziosi, ma fondamentali per il clima, l’acqua, la biodiversità e la memoria del nostro Pianeta.
La stagione estiva è ancora lontana, ma dal Regno Unito alla Russia, dai Paesi Bassi alla Turchia, in buona parte d’Europa impera già la siccità.
In occasione della Giornata mondiale delle api il Wwf pubblica un rapporto che lancia l’allarme sulla situazione degli insetti impollinatori nel mondo.
Per la prima volta dall’inizio delle rilevazioni nel 2019, lo scorso anno la deforestazione è stata stabile o in calo in tutti e sei i biomi del Brasile.