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Da Nestlé a Ikea, da Unilever a Carrefour, 36 grandi marchi chiedono che le emissioni della logistica vengano ridotte di almeno il 24 per cento.
Ridurre le emissioni della logistica di quasi un quarto, per fare in modo che l’Europa mantenga la sua leadership nella lotta ai cambiamenti climatici. L’hanno chiesto 36 grandi marchi, tra cui Nestlé, Ikea, Unilever, Carrefour e molti altri, con una lettera condivisa indirizzata al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker.
Una richiesta che arriva a margine degli ultimi dati diffusi dall’Agenzia europea dell’ambiente, nei quali emerge che il settore dei trasporti continua ad essere uno dei più grandi produttori di emissioni in Europa. “Le emissioni dei trasporti rappresentano il 27 per cento del totale dell’Unione europea e sono aumentate per il terzo anno consecutivo”, si legge nella lettera. “Nel settore della logistica, le emissioni delle merci su strada sono in aumento. I veicoli pesanti rappresentano già un quarto delle emissioni di CO2 del trasporto su strada e si prevede che aumenteranno del 14 per cento entro il 2030”.
I grandi gruppi spiegano come l’efficienza sui consumi di carburante, combinata con una buona gestione dei camion, una manutenzione ottimale e una costante formazione dei conducenti, sia una strada percorribile fin da subito. In questo modo si arriverebbe ad un risparmio del 43 per cento entro il 2030.
“Unilever si sta adoperando affinché i sistemi di trasporto e distribuzione siano il più verdi possibile. Norme ambiziose sulle emissioni sono fondamentali per incoraggiare l’innovazione e accelerare il dispiegamento di nuove tecnologie a zero emissioni: buono per gli affari, buono per i cittadini e buono per il pianeta”, ha commentato Hanneke Faber, presidente di Unilever Europa, come riportato da Transport and Environment.
Le aziende chiedono quindi una nuova normativa alla Commissione, stringente ed urgente: entro il 2025 le motrici dei camion dovrebbero consumare almeno il 24 per cento in meno dei modelli oggi in circolazione. Per arrivarci servirà sicuramente innovazione tecnologica, alla quale peraltro, i grandi costruttori stanno già lavorando. Iveco ad esempio ha puntato negli anni al gas naturale liquefatto (capace di abbattere in maniera sostanziosa emissioni ed inquinanti). Scania sta lavorando molto sull’elettrificazione, rete autostradale comprese. Senza contare Tesla, con il camion elettrico, o Toyota che sta sperimentando negli Stati Uniti, un mezzo a idrogeno.
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