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Honda racconta la sua visione della mobilità futura con l’iniziativa Triple action to zero: economia circolare e carbon neutrality fra i pilastri della transizione.
Dell’impegno di Honda per una mobilità delle persone il più possibile “libera, con zero impatto ambientale e zero vittime da incidenti stradali” vi avevamo raccontato mesi fa. Nel frattempo, la road map del costruttore giapponese verso una transizione della mobilità prosegue veloce. E se sullo sfondo c’è sempre l’obiettivo di raggiungere la carbon neutrality entro il 2050, alla transizione elettrica (che include lo sviluppo di nuovi veicoli a celle a idrogeno, come vedremo più avanti), si aggiunge sempre più forte la volontà di attingere ai principi dell’economia circolare per ottenere un’ottimizzazione nell’impiego delle risorse, che si tratti di produrre nuove auto compatte e leggere, come nel caso del concept elettrico Sustaina-C, o di nuovi strumenti dedicati alla mobilità urbana, come la moto compatta Pocket concept.
“Sustaina-C Concept, Pocket Concept e SH125i Vetro (un’edizione limitata con un’eco-carrozzeria priva di vernici dell’apprezzato scooter elettrico) rappresentano il cambiamento che intendiamo realizzare mentre acceleriamo la transizione di Honda da un modello di business basato sul consumo di massa a un modello di business basato sulla circolarità”, ci ha spiegato Victoria Friend, Head of product compliance & sustainability Honda Motor Europe. “Questo non può avvenire da un giorno all’altro”, ha sottolineato Friend, “ma individuando piccole azioni che possiamo fare oggi potremo concretizzare misure a impatto sempre maggiore e raggiungere la neutralità carbonica in tutti i nostri prodotti e le nostre attività aziendali entro il 2050″.
Sustaina-C Concept e Pocket Concept, insieme allo scooter elettrico SH125i nella nuova versione “Vetro”, sono gli esempi che Honda ha scelto per evidenziare il suo impegno sulla sostenibilità e come sia “possibile usare materiali innovativi e creare un’estetica dal design esclusivo, riducendo al tempo stesso le emissioni di CO2 generate dal processo di produzione”. Ma di cosa stratta? Di un’auto e di una moto, entrambe elettriche, entrambe compatte. E fin qui…
Gli spunti arrivano dai processi produttivi e, soprattutto, dalla circolarità dei materiali impiegati per la loro realizzazione. Parliamo di pannelli prodotti usando resina acrilica riciclata, proveniente da gruppi ottici a fine vita, di carrozzerie esterne che non richiedono verniciatura e che, per questo, consentono, secondo quanto dichiarato da Honda, “di ridurre fino al 45 per cento le emissioni durante il processo di produzione”, in parte grazie all’uso di materiali riciclati e in parte perché i pannelli che compongono la carrozzeria dell’auto non richiedono verniciatura, processo che, sempre secondo il costruttore giapponese, “può rappresentare fino all’80 per cento delle emissioni di CO2 generate da uno stabilimento automobilistico”.
L’innovazione non è solo nell’estetica. I pannelli dei veicoli presentati da Honda resisterebbero ai piccoli urti, alle crepe, e avrebbero la capacità di tornare alla forma originale in seguito appunto a urti minori. Fra le caratteristiche c’è anche l’elevata resistenza agli agenti atmosferici e al degrado alla luce solare. C’è di più.
Grazie a un progetto sviluppato in partnership con Mitsubishi chemical, Honda sta sperimentando il riuso di parti di carrozzeria prelevati da veicoli a fine vita che, una volta schiacciati e lavorati, vengono riutilizzati per realizzare parti del concept Sustaina-C. “Questo è uno dei modi con cui Honda intende ridurre l’estrazione delle risorse e rappresenta una parte della sua continua ricerca di tecnologie avanzate di riciclo, a basse emissioni di carbonio, economiche ed efficienti sotto il profilo energetico”, spiega una nota Honda.
Una tecnologia applicabile anche ad altri componenti del veicolo e che includono l’impiego di nuovi tipi di acciaio, sorvegliato speciale insieme al carbone, nella graduatoria dei grandi inquinatori con gli altiforni (alimentati a carbone) da anni in vetta alla classifica come maggiore fonte di CO2 in molti paesi europei.
Ma la strategia Honda prosegue anche in altre direzioni. Space-Hub è l’esempio di come potrebbe essere un veicolo pensato per migliorare la vita quotidiana delle persone. Come? Con un veicolo elettrico, compatto, leggero, ideato come uno spazio flessibile capace di adattarsi agli utenti. Veicoli come questi, appartenenti alla generazione che Honda ha indentificato come 0 Series, potrebbero arrivare sul mercato già nel 2026, prima nel Nord America, poi progressivamente anche in Europa.
Nel frattempo, Honda prosegue il suo impegno trentennale nello sviluppo di veicoli a celle a idrogeno: “Siamo certi che la domanda per questa tecnologia raggiungerà presto la massa critica necessaria per la piena diffusione commerciale”, ha spiegato Ingo Nyhues, Vicedirettore generale, european business planning & development, Honda Motor Europe. Uno sviluppo, quello dell’idrogeno, che Honda immagina adatto soprattutto al trasporto pesante, per le infrastrutture (generatori di energia stazionari) e le macchine edili, senza dimenticare l’auto, con la commercializzazione nel 2024 di una nuova versione elettrica e:FCEV a fuell cell del popolare modello CR-V.
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