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Immergiti nel blu: è l’invito dell’organizzazione non profit Msc che in vista della Giornata mondiale degli oceani ha portato il “mare” a Milano. Per ricordarci che ognuno di noi ha il compito di proteggerlo.
Milano, colonne di San Lorenzo. Una delle zone più caratteristiche della città, dove la storia si mescola con il presente, coppie di turisti passeggiano tenendosi per mano, uomini d’affari allentano la cravatta mentre pranzano all’ombra, lontano dai raggi del sole che con l’arrivo di giugno sono diventati bollenti. Davanti a loro, una distesa bluette si sposa con l’azzurro del cielo, tingendo la piazza d’insolite sfumature.
Non è un miraggio. Con l’iniziativa Immergiti nel blu, l’organizzazione non profit Marine stewardship council (Msc) ha portato il mare a Milano in vista della Giornata mondiale degli oceani che si celebra l’otto giugno. Si tratta di un prato naturale, dipinto d’azzurro con vernici ecologiche, dove chiunque può “tuffarsi”.
In particolare, il 6 giugno i passanti potranno “pescare” oggetti di design raffiguranti forme di vita marine, realizzati con i rifiuti trovati sulle spiagge o con i componenti di vecchie barche. Non potranno tenere quelli contrassegnati come specie protette, ma soltanto quelli con il bollino Msc.
L’organizzazione, infatti, promuove un programma di certificazione che premia le pratiche di pesca sostenibili. “La pesca responsabile si basa su tre regole fondamentali”, spiega Francesca Oppia, responsabile Msc Italia. “Usufruire di stock ittici in salute, minimizzare il proprio impatto per evitare danni irreversibili agli ecosistemi, rispettare le leggi adattandosi alle mutevoli condizioni ambientali. Perché la sostenibilità non è qualcosa di statico, ma in continuo movimento”.
Il 95 per cento degli italiani consuma pesce abitualmente, secondo una ricerca effettuata in collaborazione con Globescan. “Per contribuire alla salvaguardia degli oceani, basta fare acquisti consapevoli. È un piccolo gesto che anche chi vive in città può compiere”, conclude Oppia.
L’oceano può sembrare lontano, il suo rumore attutito, udibile soltanto appoggiando una conchiglia all’orecchio. Ma non è così. Lo percepiamo nelle note di Ludovico Einaudi, lo s’intravede fra le righe di Alessandro Baricco. Lo troviamo nei profumi del mercato. E dalle nostre scelte dipende la sua vita. Così come quella delle specie, molte delle quali ancora sconosciute, che lo popolano.
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