Re100, a che punto è la transizione verso un’economia a basse emissioni

È stata pubblicata la relazione annuale del Re100 che fa il punto sui progressi effettuati dalle aziende aderenti per ridurre il proprio impatto ambientale.

La transizione verso un’economia più sostenibile e a basse emissioni, indispensabile per contrastare i cambiamenti climatici, è ormai in atto, perché sia davvero efficace è però necessario che anche le imprese facciano la loro parte e soddisfino il loro fabbisogno energetico attraverso fonti di energia rinnovabile. La conferma è arrivata dalla relazione annuale del Re100, pubblicata in concomitanza con il World Economic Forum di Davos.

Installazione di pannelli fotovoltaici in Germania
Tra i firmatari che si sono impegnati pubblicamente a raggiungere l’obiettivo fissato da Re100 ci sono BT Group, Commerzbank, Formula E, H&M, IKEA Group, KPN, Mars, Nestlé, Philips, Reed Elsevier Group, J. Safra Sarasin Bank, SAP, SGS, Swiss Re e YOOX Group (Photo by Sean Gallup/Getty Images)

Cos’è Re100

Re100 è un’iniziativa globale lanciata dall’associazione per il clima Climate Group in collaborazione con il Carbon disclosure project e con l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (Irena). L’obiettivo del programma, lanciato nel 2014, è quello di incoraggiare alcune delle aziende più influenti al mondo ad utilizzare esclusivamente energia rinnovabile.

Verso un futuro sostenibile

La relazione annuale fa il punto sulla velocità con cui le aziende stanno effettuando la transizione verso un’energia più pulita. Diversi membri del Re100 hanno l’obiettivo di soddisfare il proprio fabbisogno energetico al 100 per cento con energia da fonti rinnovabili entro il 2024, mentre undici aziende hanno già raggiunto questo traguardo.

Le aziende che hanno fatto più progressi

Tra le aziende che hanno preso maggiormente sul serio l’obiettivo fissato da Re100 ci sono Goldman Sachs, che è passato dal 14 per cento di energia rinnovabile del 2014 all’86 per cento del 2015, Elopak, passato dal 18 per cento all’86 per cento nel corso dello stesso anno e H&M, che attualmente ricava il 78 per cento della propria energia da fonti rinnovabili contro l’iniziale 27 per cento.

Le differenze tra Usa, Europa e Cina

Circa la metà dell’energia elettrica consumata negli Stati Uniti dai membri del Re100 proviene da fonti rinnovabili, in Europa invece quasi tutta l’energia è sostenibile, mentre in Cina attualmente solo un quarto dell’energia impiegata è rinnovabile.

Emissioni inquinanti emesse in Cina
L’impegno delle imprese di ridurre il proprio impatto ambientale sarà decisivo per rispettare gli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi che propone di limitare la crescita della temperatura media globale “ben al di sotto dei 2 gradi centigradi” (Photo by Kevin Frayer/Getty Images)

Le energie rinnovabili più utilizzate

Dal rapporto è emerso che le forme di energia pulita maggiormente utilizzate dai membri di Re100 sono quella eolica e quella solare.

L’energia rinnovabile conviene

Le aziende che hanno aderito all’iniziativa del Climate Group hanno già riscontrato i benefici apportati dalle rinnovabili, dal risparmio economico al miglioramento della reputazione. General Motors, ad esempio, ha risparmiato cinque milioni di dollari in un anno.

Cavi elettrici sotterranei in Germania
Climate Group e Cdp forniscono alle imprese aderenti a Re100 gli strumenti e le guidano nella transizione, fornendo indicazioni sul miglior approccio nei confronti delle rinnovabili, sia valutandone le implicazioni finanziarie, i rischi e i benefici delle diverse opzioni (Photo by David Hecker/Getty Images)

I nuovi membri di Re100

In occasione della presentazione del rapporto è stato annunciato che tre grandi imprese europee hanno aderito alla campagna: il gruppo bancario Danske Bank Group, l’aeroporto di Londra-Gatwick e il gigante olandese dell’elettronica Philips.

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