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Incentivi alle rinnovabili, negli Stati Uniti arriva il Fossil free indexes Us
Lanciato negli Stati Uniti un nuovo indice volto a disincentivare gli investimenti nelle energie che utilizzano combustibili fossili favorendo le rinnovabili.
Negli Stati Uniti l’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili è in crescita e le fonti alternative rappresentano il 15 per cento della capacità elettrica totale del Paese. Nonostante lo sviluppo le rinnovabili incontrano ancora ostacoli, come ad esempio la mancanza di infrastrutture adeguate, e devono contrastare gli impianti alimentati a combustibili fossili che sono ancora la maggioranza.
Da oggi però le energie pulite a stelle e strisce hanno un nuovo alleato, il Fossil free indexes US (FFIUS). Si tratta di un nuovo indice, ideato e promosso dalla società di ricerca per investimenti etici Fossil Free Indexes, che copre i mercati azionari statunitensi e che mira a favorire gli investimenti sulle rinnovabili rendendo meno convenienti quelli sulle fonti fossili.
«Fossil free indexes US rappresenta un enorme passo avanti per disincentivare l’utilizzo di combustibili fossili», ha dichiarato Chuck Collins, co-fondatore di Wealth for the common good, network per un’economia sostenibile. Il FFIUS è il primo indice di questo genere negli Stati Uniti, ma non in assoluto. Nel Regno Unito FTSE Group e BlackRock hanno già lanciato una serie di indici di questo tipo.
Per gli investitori l’impatto ambientale delle aziende è diventato un fattore importante da considerare e stanno sempre più orientando le loro scelte verso aziende più sostenibili. La rinuncia ai combustibili fossili non è però solo motivata da ragioni di carattere etico, vi sono delle ragioni strettamente finanziarie che potrebbero favorire la cessione delle azioni delle società che producono energia usando fonti fossili. «Stiamo dando agli investitori l’opportunità di entrare in un mercato ampio e in crescita – ha detto Stuart Braman, fondatore di Fossil Free Indexes – evitando il rischio di effettuare investimenti a lungo termine nei combustibili fossili».
Oltre a proteggere il pianeta e a ridurre le emissioni investire nelle energie rinnovabili garantisce anche un vantaggioso ritorno economico. «Nel decennio che si è concluso il 30 maggio 2014, la correlazione tra i rendimenti sull’indice e l’S&P 500 è stata alta», ha spiegato Stuart Braman. Da oggi la battaglia contro il cambiamento climatico si gioca in borsa.
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