
L’intelligenza artificiale sta diventando sempre più presente nelle nostre vite. Ma qual è il suo vero impatto ambientale? Una domanda banale che necessità risposte più complesse.
Con solo fonti rinnovabili in Italia si eviterebbero oltre 46mila morti premature l’anno e si avrebbero quasi 500mila posti di lavoro. Uno studio internazionale quantifica i benefici.
139 paesi, Italia compresa, hanno tutte le potenzialità per diventare 100 per cento rinnovabili entro il 2050 secondo uno studio condotto da 26 ricercatori delle Università di Stanford, Berkeley, Berlino e Aarhus diretti dal professor Mark Jacobson e pubblicato nell’ultimo numero della rivista scientifica Joule. Una prima fase dello studio era stata presentata a gennaio dove già erano emersi in modo lampante i vantaggi di un mondo alimentato 100 per cento da fonti rinnovabili.
Leggi anche: Quasi tutti i Paesi del mondo a energia rinnovabile. Facciamolo ora
Lo studio analizza la possibile evoluzione del sistema energetico di 139 paesi sulla base della domanda dei settori trasporti, riscaldamento/raffrescamento, industria, agricoltura, foreste e pesca, giungendo alla conclusione che lo scenario che prevede di alimentare tutto solo con fonti rinnovabili “wind, water and sunlight” (Wws) è raggiungibile all’80 per cento già nel 2030 e al 100 per cento nel 2050.
Rispetto allo scenario “business-as-usual”, sottolinea lo studio, lo scenario Wws permette una riduzione della domanda energetica del 42,5 per cento grazie al maggior tasso di elettrificazione ma anche grazie alle attività di estrazione, trasporto e raffinazione evitate e alla più alta efficienza negli usi finali, con benefici in termini di costi, oltre che sull’occupazione e sulla salute. Lo scenario Wws permetterebbe infatti di creare 24,3 milioni di posti di lavoro permanenti in aggiunta a quelli esistenti del settore green e di evitare la morte prematura di 3,5 milioni di persone all’anno al 2050. Da un punto di vista economico si avrebbe un risparmio sui costi dell’inquinamento di 22.800 miliardi di dollari l’anno e sugli effetti climatici di 28.500 miliardi di dollari l’anno.
In Italia i ricercatori stimano una domanda complessiva di energia al 2050 di 240,5 GW nello scenario Bau, derivante per il 33,3 per cento dal settore trasporti, 25,8 per cento dal residenziale, 25,7 per cento dall’industria, 13,5 per cento dal terziario e 1,7 per cento da agricoltura e pesca. Se fosse invece raggiunto lo scenario Wws, il carico non supererebbe i 134,9 GW (-43,9 per cento rispetto al Bau), con il settore residenziale al 32,3 per cento, l’industria (25,5 per cento), i trasporti (20,4 per cento), il terziario (19,2 per cento) e agricoltura e pesca al 2,5 per cento.
Il costo dell’energia (Lcoe) in Italia diminuirebbe di 1,7 cent €/kWh, secondo quanto rende noto l’Associazione Italian Energia dal Vento. Tale costo che nel 2013 era pari a 8,11 cent €/kWh, nel 2050 si attesterebbe a 9,05 cent €/kWh nello scenario Bau e a 6,41 cent €/kWh in quello Wws. Quest’ultimo scenario permetterebbe un risparmio procapite di 320 € l’anno, che sale a 6.484 € l’anno considerando anche i minori costi climatici (-3.245 €/anno) e sanitari legati all’inquinamento (-2.918 €/anno).
Senza contare che in Italia, con lo scenario Wws, si potrebbe evitare al 2050 fino a 46.543 morti premature all’anno per inquinamento, contro i 20.577 decessi evitati dello scenario Bau, e creare 485.857 nuovi posti di lavoro, al netto dei 164.419 persi nel settore dei fossili.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’intelligenza artificiale sta diventando sempre più presente nelle nostre vite. Ma qual è il suo vero impatto ambientale? Una domanda banale che necessità risposte più complesse.
Un nuovo rapporto su produzione e consumo di energia in Francia evidenzia una rapida crescita delle fonti rinnovabili rispetto al 2023.
La Cina ha registrato il primo calo delle emissioni di CO2 dovuto a fattori strutturali e non a un calo della domanda.
La potenza installata di solare e eolico in Cina ha superato quella del carbone. Ma Pechino non arresta lo sviluppo della fonte fossile più pericolosa.
Il rapporto annuale dell’agenzia Irena indica che il 92,5 per cento dei nuovi impianti installati nel 2024 è legato alle fonti rinnovabili.
I pannelli fotovoltaici sono la tecnologia verde più utilizzata nella transizione energetica. Ma come smaltirli e riciclarli quando diventano obsoleti?
Il governo vara il ddl che segna l’inizio del ritorno al nucleare, di nuova generazione, per contribuire alla decarbonizzazione. Quali pro e quali contro?
Saudi Aramco, ExxonMobil, Shell, Eni: sono alcune delle “solite” responsabili delle emissioni di CO2 a livello globale.
Il governo vara un decreto per aiutare le famiglie più fragili contro il caro bollette. Ma manca il disaccoppiamento dei prezzi di gas ed elettricità.