Tra gli ortaggi di primavera, i ravanelli spiccano per le peculiarità organolettiche e le proprietà sorprendenti. Vediamo perché fanno bene e come proporli a tavola.
La giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare
L’Italia è un paese che sperpera parecchio a tavola. Dai dati del rapporto 2013 sullo spreco domestico di Waste Watcher, il nuovo osservatorio nazionale di Last Minute Market e Swg con il dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna, emerge che ogni famiglia, mediamente, butta nella spazzatura 213 grammi di cibo alla settimana,
L’Italia è un paese che sperpera parecchio a tavola. Dai dati del rapporto 2013 sullo spreco domestico di Waste Watcher, il nuovo osservatorio nazionale di Last Minute Market e Swg con il dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna, emerge che ogni famiglia, mediamente, butta nella spazzatura 213 grammi di cibo alla settimana, per un costo di 7,06 euro. Significa che ogni anno finiscono 8,7 miliardi di euro nei rifiuti. Poi c’è il cibo avanzato nelle mense, nei ristoranti, nei supermercati, negli ospedali, lungo tutta la filiera alimentare dal campo alla tavola…
Last Minute Market stima che in un anno si potrebbero recuperare 1,2 milioni di tonnellate di derrate abbandonate nei campi, 2 milioni circa di tonnellate di cibo dall’industria agro-alimentare e più di 300mila tonnellate dalla distribuzione. Numeri che spaventano e che è urgente ridimensionare. In questo contesto, è stato istituito il Pinpas, Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, una misura rinviabile di cui si sta occupando il gruppo di lavoro coordinato dal presidente di Last Minute Market Andrea Segrè, docente all’Università di Bologna e promotore della campagna europea “Un anno contro lo spreco”.
La prima iniziativa concreta nel contesto del Pinpas è la proclamazione, il 5 febbraio, della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare in Italia. Che non vuole essere solo una data per ricordare che il problema esiste, ma l’occasione per pianificare come prevenire lo spreco oltre che recuperarlo. Per questo motivo a Roma oggi sono in corso al tempio di Adriano gli Stati generali di prevenzione dello spreco alimentare in Italia, una consultazione convocata dal ministero dell’Ambiente e organizzati da Last Minute Market, a cui hanno aderito oltre cento realtà e alcune delle aziende italiane coinvolte nel tema.
Anche il Wwf parteciperà alla consultazione, per fornire il proprio contributo alla definizione del Pinpas. Lo spreco alimentare, infatti, ha anche una ricaduta sull’ambiente: la produzione del cibo che finisce nella spazzatura comporta lo spreco di risorse preziose ed emissioni in atmosfera. Basti pensare che in Italia finiscono nel rifiuti fino a 1226 milioni di metri cubi di acqua serviti per produrre il cibo, pari all’acqua consumata ogni anno da 19 milioni di italiani: il 46 per cento è da associare allo spreco di carne, il 29 per cento a quello di cereali e derivati, il 22 per cento a frutta, verdura e tuberi e il 3 per cento a latte e derivati. Di questi, 706 milioni di metri cubi sono in capo alle famiglie, 520 milioni di metri cubi a perdite lungo la filiera.
Oltre all’acqua, sottolinea il Wwf, lo spreco alimentare porta con sé circa 24,5 milioni di tonnellate di CO2, pari a circa il 20 per cento delle emissioni di gas serra del settore dei trasporti: di queste, 14,3 milioni di tonnellate provengono dallo spreco domestico mentre 10,2 milioni di tonnellate dalle perdite lungo la filiera alimentare. Infine, c’è da considerare lo spreco di circa 228.900 tonnellate di azoto reattivo contenuto nei fertilizzanti irrorati sui campi. Una quantità pari al 36 per cento dell’azoto totale immesso nell’ambiente e che, sottolinea il Wwf, è stato utilizzato inutilmente con tutti gli impatti e i costi ambientali che ne conseguono.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
La produzione alimentare industriale ha portato a diete ricche di grassi, sale e zuccheri aggiunti e povere di micronutrienti. Il libro “trappole alimentari” aiuta a prenderne consapevolezza e a rimediare.
Una sfogliata di pasta fillo con un delizioso contrasto dolce salato, dovuto alla presenza dei cipollotti caramellati e del camembert .
Non è raro che i cibi importati vengano segnalati per allerte alimentari. Per gli agricoltori italiani gli alimenti prodotti all’estero dovrebbero seguire lo stesso percorso di qualità per salute e ambiente.
Il maggior produttore al mondo di cacao annuncia un aumento del costo del prodotto, sempre più minacciato dal clima.
Questi pancake salati con piselli ed erbe sono frittelline vegetariane cotte in padella, profumate di curcuma e croccanti grazie alla presenza dei semi.
Il Consiglio dei ministri dell’Agricoltura ha varato una revisione della Politica agricola comune per venire incontro alle proteste degli agricoltori.
A livello globale, il cibo sprecato equivale a un miliardo di pasti al giorno, mentre sono 783 milioni le persone che soffrono la fame.
Le coltivazioni di banane sono minacciate dagli eventi estremi che compromettono i raccolti. La risposta alla crisi è puntare sulle diverse varietà.