Sulle Dolomiti sono apparsi degli adesivi che invitano a riflettere sugli impatti dell’overtourism. Dopo Spagna e Grecia, il dibattito arriva anche in Italia.
La sostenibilità è donna: come candidarsi al Premio Terre de Femmes
Il premio Terre de Femmes di Fondazione Yves Rocher sostiene le donne impegnate per il Pianeta. Le candidature alla quarta edizione italiana sono aperte fino al 12 settembre.
Diciotto anni di attività per un totale di 430 donne premiate in 11 paesi (Francia, Germania, Svizzera, Russia, Marocco, Portogallo, Ucraina, Messico, Turchia, Italia, Spagna) e di 2milioni di euro donati per realizzare progetti in 50 paesi: è il Premio Terre de Femmes della Fondazione Yves Rocher, sostenuta dal brand di Cosmétique Végétale Yves Rocher, nato per celebrare le donne che ogni giorno sono impegnate in azioni per la salvaguardia del Pianeta. In palio tre premi da 10 mila, 5mila e 3mila euro.
Progetti e vincitrici
L’insieme dei progetti premiati in tutti questi anni rappresenta un modello sostenibile per la tutela dell’ambiente e della biodiversità in linea con i valori e gli obiettivi della Fondazione creata nel 1991. In Italia il premio esiste dal 2016 e ha sostenuto, ad esempio, il progetto di Daniela De Donno, vincitrice della prima edizione, che ha trasformato un orfanotrofio in Tanzania in un villaggio ecosostenibile e autosufficiente attraverso sistemi di irrigazione e la creazione di serre; oppure quello di Susanna Magistretti, premiata nel 2017, che ha ristrutturato il Giardino didattico presso il Carcere di Bollate, dove i detenuti apprendono il mestiere del giardiniere; o, ancora, quello di Debora Rizzetto, vincitrice nel 2018, che in Piemonte si occupa di biomonitoraggio dell’aria attraverso alveari urbani.
Terre de Femmes edizione 2019: come candidarsi
Le candidature per la quarta edizione italiana del Premio Terre de Femmes sono aperte fino al 12 settembre (trovate tutti i dettagli sul sito: www.yves-rocher.it/it/landing-pages/terre-de-femmes): occorre compilare una scheda di partecipazione, il dossier relativo al progetto e inviare il tutto a [email protected]. Possono partecipare al premio tutte le donne maggiorenni impegnate quotidianamente in progetti a favore dell’ambiente. I progetti devono essere già avviati e possono essere condotti a titolo personale o sostenuti da associazioni senza scopo di lucro. La candidata deve avere nazionalità italiana oppure la struttura che supporta il progetto deve dipendere dal diritto italiano.
Selezione e premiazione
I dossier delle candidate verranno valutati da una giuria di esperti che si riuniranno ad ottobre per selezionare i progetti più meritevoli. Il verdetto sarà svelato però solo a dicembre, durante la cerimonia nazionale del Premio Terre de Femmes che si terrà a Milano nel dicembre 2019: la prima classificata riceverà dalla Fondazione 10mila euro, la seconda 5mila e la terza 3mila. La vincitrice del primo premio avrà anche la possibilità di volare a Parigi per concorrere al “Gran Premio Terre de Femmes” insieme a tutte le prime vincitrici delle Nazioni coinvolte. La cerimonia internazionale si terrà in Francia tra marzo e giugno 2020 e premierà il progetto migliore con ulteriori 10mila euro.
Un premio internazionale ai progetti sulle piante medicinali
Torna anche il “Terre de Femmes International Award”, istituito lo scorso anno con una dotazione di 10mila euro, al quale potranno partecipare tutte le candidate degli 11 Paesi delle precedenti edizioni, ma anche tutte le donne maggiorenni impegnate in progetti inerenti alla tematica proposta, tematica che viene ridefinita ogni anno secondo gli obiettivi dello Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Per il 2019 il tema sarà “Piante Medicinali: tra modernità e tradizione” e le candidature saranno aperte dal 15 settembre al 15 novembre.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Anche nel 2023 il centro e il sud America sono state le zone del mondo più pericolose per i difensori dell’ambiente, conferma la ong Global witness.
I tre Paesi del Pacifico, assediati dall’innalzamento degli oceani, hanno presentato proposta formale alla Corte penale internazionale.
Si parla per ora di 230 vittime, di cui 128 uccise da frane e inondazioni improvvise. Centinaia di migliaia di persone evacuate e danni alle fabbriche
Il 22 aprile 2021 è entrato in vigore l’accordo di Escazú, per la tutela delle persone che si battono per l’ambiente in America Latina.
Dopo il sì della Corte costituzionale, anche in Colombia può entrare in vigore l’accordo di Escazú per la tutela degli attivisti ambientali.
Il rapporto di Legambiente conferma lo stato critico del mare italiano, tra abusi edilizi, sversamenti, pesca illegale e cattiva gestione dei rifiuti.
Dom Phillips e Bruno Pereira, giornalista e avvocato che indagavano i traffici nell’Amazzonia brasiliana, sono stati uccisi il 5 giugno 2022. Dopo due anni, le indagini subiscono un duro colpo.
L’alluvione a San Felice a Cancello, in Campania, conferma la fragilità del nostro territorio. Ma le misure di prevenzione stentano ad arrivare.