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La nuova piattaforma sviluppata dalle Nazioni Unite mira a guidare le imprese nel cammino per integrare la sostenibilità nel proprio business.
Le Nazioni Unite sono promotrici dei diritti umani e della tutela ambientale, anche tra le imprese. Nel 2000 l’Onu ha infatti lanciato lo Un Global Compact (Ungc), iniziativa nata con l’obiettivo di diffondere nel settore privato principi etici globali in tema di diritti umani, tutela dell’ambiente, diritti dei lavoratori e lotta alla corruzione.
Attualmente sono oltre ottomila le imprese e le associazioni che hanno sottoscritto il codice etico volontario. L’Onu ha ora lanciato un nuovo sito per stimolare ulteriormente la sostenibilità ambientale presso le aziende.
Il sito è dedicato sia a quelle aziende che stanno muovendo i primi passi in quest’ambito e che stanno imparando come integrare la sostenibilità nel proprio business, sia alle società già rodate che possono però ridurre ulteriormente il proprio impatto sul pianeta.
Il sito è una sorta di manuale e, tramite una serie di case history, mostra come le aziende possono impegnarsi su temi specifici, come la parità di genere e le problematiche legate al clima e definire obiettivi di sostenibilità a lungo termine. Il portale mette a disposizione delle aziende una “libreria” con oltre 400 documenti, tra cui materiali di orientamento, infografiche e resoconti delle riunioni, ma anche video e contatti utili.
Al fine di stimolare un maggiore impegno tra le società coinvolte il nuovo sito semplificherà la condivisione delle migliori iniziative intraprese dalle aziende, affinché possano essere di ispirazione per le altre.
I temi inerenti la sostenibilità diventano sempre più complessi e di natura globale, la cooperazione rappresenta dunque un passaggio necessario per raggiungere obiettivi condivisi.
Nella seconda metà del 2014 Ungc ha espulso 372 aziende per la mancata comunicazione dei progressi per almeno due anni consecutivi, portando il numero totale di società espulse nel 2014 a 657. Il numero di aziende aderenti continua tuttavia a superare il numero di quelle estromesse, negli ultimi sei mesi dello scorso anno sono state 729 le società provenienti da tutto il mondo che hanno aderito all’iniziativa.
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