Una ricercatrice analizza in un articolo come scegliere i vegetali al posto della carne riduca maggiormente l’impatto ambientale della dieta, indipendentemente dalla provenienza.
I nuovi orizzonti del cibo. A Milano si apre il dibattito, aspettando il Cirfood District
Una giornata densa di ospiti e idee dà ufficialmente il via al progetto del Cirfood District, il futuro polo di innovazione sul cibo a Reggio Emilia.
Per Cirfood, una delle più grandi imprese italiane nel settore della ristorazione collettiva, quella di lunedì 6 maggio è stata una data importante. La data in cui, dopo un certosino lavoro dietro le quinte, finalmente è stato annunciato in pubblico il grande progetto che vedrà la luce nel 2020: il Cirfood District, il nuovo centro di ricerca e sperimentazione in materia di nutrizione e food service che sorgerà a Reggio Emilia.
https://youtu.be/19iR9dKgNOw”]
La mattinata trascorsa alla Fondazione Feltrinelli di Milano è stata più di una semplice presentazione. Decine di esperti, provenienti dal mondo delle imprese, dell’università, del giornalismo e della cultura, si sono messi all’opera sui temi caldi legati all’innovazione in campo alimentare. I contenuti emersi dal loro dibattito andranno ad arricchire i progetti strategici sviluppati dal Cirfood District.
La presidente di @cirfood @NasiChiara annuncia una grande novità: a Reggio Emilia nascerà #CIRFOODdistrict, un centro di ricerca e sperimentazione per l’innovazione in ambito alimentare #CIRFOODinnovation pic.twitter.com/UvI2PZHGWS
— LifeGate (@lifegate) 6 maggio 2019
Sei tavoli di lavoro, sei dimensioni dell’alimentazione
Nello specifico, i tavoli di lavoro erano sei. Ciascuno, guidato da un referente, aveva il compito di sviscerare un tema che ruota attorno all’universo del cibo. “Ho chiesto di chiamare il mio tavolo ‘capitale naturale’ perché si occupava di sostenibilità. Il capitale naturale è quello che, insieme al capitale finanziario, economico e umano, serve per fare qualsiasi prodotto o servizio. Ma è anche quello che, ad oggi, si trova più sotto attacco”, ha precisato Simone Molteni, direttore scientifico di LifeGate. “Il nostro sforzo è stato quello di alzarci di quota. Se un’azienda punta sulla sostenibilità da sola, raggiunge subito il suo limite. Quando invece un sistema si mette insieme, si possono raggiungere risultati molto interessanti”.
A tenere le redini del dibattito sul consumatore globale è stato Enzo Risso (direttore scientifico di Swg, società specializzata nelle ricerche di mercato), mentre il foodtech sostenibile spettava ad Alberto Luna (senior partner della community tecnologica Talent Garden) e la nuova linea verde a Pier Luigi Romiti, responsabile delle filiere agroalimentari per Coldiretti.
Una mattinata di dialogo tra mondo del food, della cultura, imprese, Università, per confrontarsi sulle nuove frontiere dell’innovazione del cibo in sei ambiti: tecnologia, sostenibilità, evoluzione dei consumi, filiera, salute e responsabilità sociale. #CIRFOODinnovation pic.twitter.com/uCwJy39gFX
— CIRFOOD (@cirfood) 6 maggio 2019
“Nel mio tavolo, il cibo sincero, abbiamo toccato tanti ingredienti buoni per la nostra salute, la nostra etica e il nostro futuro gastronomico”, ha raccontato a LifeGate il food mentor e divulgatore scientifico Marco Bianchi. “Gli interventi hanno messo insieme problematiche e idee di sviluppo sulla cultura del cibo. È un qualcosa su cui stiamo investendo e investiremo sempre di più, a livello casalingo e di ristorazione collettiva. Ci sarà sempre più voglia di migliorarsi a tavola, scegliendo la dieta mediterranea, che sposa i principi di prevenzione proposti da tutte le linee guida nazionali e internazionali”.
Dieci grandi temi e 54 azioni da mettere in pratica nel primo anno sono invece l’esito del tavolo social roots coordinato da Paolo Verri, direttore di Matera capitale europea della cultura 2019. “Se nel 2030 il cibo dovrà essere distribuito a oltre 7 miliardi e mezzo di persone, se 30 città costituiranno il 12 per cento del pil e il 10 per cento della popolazione mondiale, ciò significa che l’Italia deve ripensare il concetto di comunità a partire dal cibo. Ecco che il cibo diventa motore non solo di economia ma di un nuovo sogno collettivo”, ha spiegato.
Fare innovazione con un dialogo a più voci
“Fare innovazione può voler dire tante cose. La nostra idea è quella di un’innovazione che accoglie, che include, che condivide, che contribuisce a migliorare la vita delle persone. E tutto questo non lo vogliamo né possiamo fare da soli. Abbiamo bisogno del contributo di esperti, ricercatori, professionisti, amici e compagni di viaggio che si ispirino e arricchiscano questo ambizioso progetto”, ha ribadito Chiara Nasi, presidente di Cirfood. Non è un caso se, dopo la sua presentazione del nuovo Cirfood District, il dibattito si è riaperto con una sessione plenaria altrettanto ricca di ospiti.
“Il #CIRFOODdistrict sarà uno spazio aperto all’innovazione, alla ricerca su temi cari al nostro settore: il futuro del cibo” – Chiara Nasi, presidente di @cirfood / #CIRFOODinnovation pic.twitter.com/zLYLBex320
— LifeGate (@lifegate) 6 maggio 2019
Come Cristina Bowerman, che si è presentata sotto due vesti. La prima è quella di chef determinata a risollevare la percezione della ristorazione collettiva, sulla scia di quanto hanno già fatto diversi testimonial dell’alta cucina a livello internazionale. La seconda è quella di presidente dell’Associazione italiana ambasciatori del gusto, “che ha in comune con Cirfood due capisaldi. Il primo è la ristorazione di qualità, il secondo è la volontà di fare sistema e networking, soprattutto attraverso la formazione”.
Ampio spazio anche per il sistema delle startup, che all’interno del Cirfood District lavoreranno fianco a fianco con le imprese tradizionali. “Ogni anno a livello mondiale si investono più di 17 miliardi di dollari nel foodtech. Nel 2018, in Italia, è stato investito meno di un milione di euro. Questa è la grande sfida che abbiamo davanti, soprattutto in un paese come l’Italia, dove il food è il primo settore industriale”, ha fatto notare Davide Dattoli, che di startup ne ospita centinaia negli spazi di coworking di Talent Garden.
In chiusura, il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha inserito il Cirfood District in una visione più ampia, quella di una regione che nel cibo trova il suo motore propulsivo. “Siamo una delle food valley mondiali, l’agroalimentare è la nostra seconda voce di export e attraiamo 60 milioni di presenze turistiche, dirette anche verso i luoghi delle produzioni alimentari (dalle acetaie ai caseifici). L’impegno di Cirfood si inserisce in questo campo, che per noi vale lavoro e crescita”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
In occasione del centenario dalla nascita dell’agricoltura biodinamica, si è tenuto il convegno organizzato da Demeter in collaborazione con Slow Food.
Slow Food, Legambiente e FederBio lanciano un appello da Terra Madre, Torino, per promuovere un modello agroalimentare sostenibile e giusto.
Chi sono e cosa ci hanno raccontato del loro lavoro i vincitori dei premi per il biologico della Commissione europea.
Sprecare cibo è diventato normale. Ogni settimana gettiamo oltre 500g di cibo nella spazzatura, creando percentuali di food waste elevate. Ma la colpa non è solo nostra.
Stuzzicanti e gustosi, i rösti di zucca e cipolla sono una ricetta semplice e perfetta per una merenda salta o un aperitivo con gli amici.
I dati sullo spreco alimentare del rapporto Waste Watcher con il focus sull’Italia e un confronto tra i Paesi del G7.
Non solo gluten free, il grano saraceno è un alimento denso di nutrienti e sostanze bioattive. Un vero toccasana per la salute.
Uno studio olandese ha calcolato la riduzione delle emissioni legate ai sistemi alimentari con l’adozione di diete più sane e sostenibili.