
Le forze armate pesano globabilmente per il 5,5 per cento delle emissioni, e il riarmo Nato può provocare un disastro anche dal punto di vista ambientale.
È una chiamata per tutti i milanesi. Per partecipare e contribuire a creare una mappa puntuale dell’inquinamento atmosferico. È questa l’ultima iniziativa lanciata da Cittadini per l’Aria onlus, associazione nata per creare una rete a livello nazionale capace di far sentire la propria voce nei confronti delle amministrazioni pubbliche e delle imprese e spingerle a
È una chiamata per tutti i milanesi. Per partecipare e contribuire a creare una mappa puntuale dell’inquinamento atmosferico. È questa l’ultima iniziativa lanciata da Cittadini per l’Aria onlus, associazione nata per creare una rete a livello nazionale capace di far sentire la propria voce nei confronti delle amministrazioni pubbliche e delle imprese e spingerle a “modificare il loro approccio nei confronti del tema della qualità dell’aria”.
“NO2 No grazie”, punta così a creare la prima mappa degli inquinanti della città di Milano, nello specifico chiede a tutti cittadini milanesi di partecipare e di utilizzare un kit per misurare strumentalmente la concentrazione di biossido di azoto (NO2), uno degli inquinanti più pericolosi per la salute umana e prodotto in particolare dal traffico veicolare durante i processi di combustione. Gli NO x inoltre partecipano alla formazione del Pm2,5, inquinante ancora più pericoloso perché capace di penetrare a fondo nel tessuto polmonare di chi lo respira.
È ormai un primato costante, durante ogni inverno. In particolare in questi ultimi anni, viste anche le condizioni meteorologiche particolarmente povere in precipitazioni. In città come Torino e Milano si è sforato per ben 86 e 73 giorni rispettivamente la concentrazione di 50 microgrammi di Pm10, limite imposto per legge.
Per quanto riguarda gli ossidi di azoto, la concentrazione da non superarsi in base alle raccomandazioni dell’Oms (Organizzazione mondiale della salute) e alle norme europee (Direttiva 2008/50/CE) sarebbe di 40 mg/m3. “Eppure a Milano nel 2015 – scrive l’associazione – la media registrata nelle principali centraline è stata rispettivamente 75 mg/m3 (viale Marche), 67 mg/m3 (Piazzale Zavattari) e 68 mg/m3 (Piazzale Liguria). Quest’ultima centralina ha superato 57 volte il limite orario da non superarsi più di 18 volte all’anno (200 mg/m3)”.
Partecipando all’iniziativa si diventa a tutti gli effetti una “vedetta dell’aria”. Basta essere residenti a Milano o all’interno dell’agglomerato cittadino e iscriversi all’associazione. A quel punto Cittadini per l’Aria fornirà un kit per misurare l’NO2, da posizionare su un lampione davanti a casa, alla scuola o al tuo ufficio. Si tratta di un “sistema di rilevamento semplice ma scientificamente attendibile che permette di ottenere e condividere dati certi e aggiornati sui livelli di inquinamento, zona per zona, strada per strada. In pratica, una fotografia precisa della qualità dell’aria che si respira in città”, spiega l’associazione. Dopo 4 settimane di misurazioni, lo si dovrà etichettare e consegnare ai punti di raccolta, in modo da creare cos una mappa delle concentrazioni di NO2 in tutta la città. Un modo di rendere attiva e la cittadinanza, che da spettatore passivo si trasforma in attore partecipe del cambiamento. Perché l’aria pulita è un diritto inalienabile di tutti i cittadini.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Le forze armate pesano globabilmente per il 5,5 per cento delle emissioni, e il riarmo Nato può provocare un disastro anche dal punto di vista ambientale.
La campagna per il riconoscimento del reato di ecocidio arriva in Sardegna, dove è stata proposta una legge regionale.
Passi avanti per il Trattato sull’alto mare, stallo sulle estrazioni minerarie, tentativi di riprendere i negoziati sulla plastica: il bilancio della Conferenza Onu sugli oceani (Unoc3) che si è tenuta a Nizza dal 9 al 13 giugno.
Cosa è successo e cosa possiamo imparare dal crollo del ghiacciaio del Birch.
Le bozze del ddl allo studio del governo prefigurano maglie molto più larghe per le attività venatorie: 44 associazioni chiedono spiegazioni ai ministri.
Il 2 giugno si celebra la Giornata mondiale delle torbiere. Un’occasione per parlare di questi ecosistemi poco conosciuti e silenziosi, ma fondamentali per il clima, l’acqua, la biodiversità e la memoria del nostro Pianeta.
La stagione estiva è ancora lontana, ma dal Regno Unito alla Russia, dai Paesi Bassi alla Turchia, in buona parte d’Europa impera già la siccità.
In occasione della Giornata mondiale delle api il Wwf pubblica un rapporto che lancia l’allarme sulla situazione degli insetti impollinatori nel mondo.
Per la prima volta dall’inizio delle rilevazioni nel 2019, lo scorso anno la deforestazione è stata stabile o in calo in tutti e sei i biomi del Brasile.