
Parigi, Copenaghen e tante altre: le città europee vogliono far tornare balneabili i propri fiumi con la rete Swimmable cities. E ci pensa anche Roma.
Gli scienziati non sono ancora riusciti a spiegare la causa dei numerosi spiaggiamenti di cetacei avvenuti negli ultimi mesi.
Dallo scorso maggio ad oggi, ben trenta cetacei sono stati trovati morti lungo la costa dell’Alaska. Lo ha reso noto l’agenzia federale statunitense Noaa, (National Oceanic and Atmospheric Administration) che sta indagando sul fenomeno, definito “evento di mortalità inusuale”, ancora senza spiegazione.
Il bilancio, secondo l’agenzia, finora comprende undici balenottere, quattordici megattere, una balena grigia e quattro cetacei non ancora identificati. I numeri sono dunque allarmanti, basti pensare che lo scorso anno i cetacei spiaggiati sono stati solo cinque. “Siamo molto preoccupati per l’elevato numero di balene spiaggiate nella parte occidentale del Golfo dell’Alaska negli ultimi mesi”, ha dichiarato il dottor Teri Rowles, esperto di mammiferi marini della Noaa.
“Anche se non conosciamo ancora la causa di questi spiaggiamenti – ha aggiunto Rowles – le indagini ci forniranno importanti informazioni sullo stato di salute delle balene e degli ecosistemi in cui vivono”. La costa dell’Alaska è vasta e molti tratti sono particolarmente difficili da raggiungere, per questo gli scienziati finora sono riusciti ad analizzare solo una delle trenta carcasse di cetacei segnalate.
Per spiegare l’inusuale moria, è stata ipotizzata una fioritura di alghe tossiche, favorita dall’aumento della temperatura delle acque al largo della costa occidentale.
Al momento però non ci sono prove a sostegno di questa ipotesi, un campione di tessuto di una balena rinvenuta è risultato negativo ad un tipo di tossina prodotta dalle alghe, ma il pessimo stato di conservazione della carcassa non rende affidabile il test. Si tratta del primo caso di mortalità inusuale di cetacei mai rilevato in Alaska, secondo la Nooa potrebbero volerci mesi o perfino anni per stabilire la causa della moria.
I residenti sono invitati a segnalare le balene tramite un sito speciale istituito dalla Noaa e a non toccare le carcasse.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Parigi, Copenaghen e tante altre: le città europee vogliono far tornare balneabili i propri fiumi con la rete Swimmable cities. E ci pensa anche Roma.
Il Tribunale superiore di Galizia ha obbligato le autorità statali e regionali a riparare i danni degli allevamenti intensivi della regione di A Limia.
Francesca Albanese è accusata dall’amministrazione Trump di condurre una campagna economica e politica contro Usa e Israele.
L’obiettivo è quello di colmare lacune regolatorie su tecnologie considerate strategiche per decarbonizzare l’industria, ma non mancano le criticità.
Nel luglio 1976 Seveso fu epicentro del peggior disastro ambientale mai avvenuto in Italia. Oggi un’autostrada fa riemergere ricordi e paure
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
A Vicenza il maxiprocesso per contaminazione da Pfas si è concluso con 140 anni di reclusione per 11 dirigenti dell’azienda Miteni, per disastro ambientale, avvelenamento delle acque e reati fallimentari. Una sentenza storica, dopo 4 anni di procedimento.
Il caldo non è uguale per tutti: servono soluzioni accessibili come i rifugi climatici. A Bologna ne sono stati attivati quindici in biblioteche, musei e spazi pubblici.
Riduzione delle emissioni in agricoltura, mobilità sostenibile, efficientamento degli edifici e sensibilizzazione i i pilastri. Ma ora servono i fatti.