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Il marchio di abbigliamento danese rinuncia all’uso di pellicce animali aderendo al Fur Free Retailer Program.
Le crudeltà di cui sono vittime gli animali non si limitano all’industria alimentare, anzi, una delle attività economiche che miete più vittime tra gli animali è il settore dell’abbigliamento. Sarebbero oltre 70 milioni gli animali uccisi ogni anno per ricavarne pellicce e pellame. La maggior parte proviene da allevamenti intensivi mentre altri vengono catturati in natura e privati della libertà per morire agonizzando in nome della moda. Lunghissima è la lista di specie immolate per un capo di abbigliamento: visoni, volpi, conigli, procioni, cani procione e foche, ma anche pecore, oche e bachi da seta.
Finalmente Bestseller, catena di abbigliamento per uomo, donna e bambino, ha deciso di dire basta a questa insensata mattanza. L’azienda danese ha infatti ufficializzato la rinuncia all’uso di pellicce animali aderendo al Fur Free Retailer Program, lo standard internazionale della Fur Free Alliance promosso in Italia dalla Lav. Il Fur Free Retailer Program promuove lo sviluppo di relazioni con le aziende della moda e con i retailer e informa i consumatori sulla politica adottata da ciascuna azienda in termini di sfruttamento animale permettendo di acquistare più facilmente abbigliamento senza pelliccia.
Il marchio Bestseller è proprietario di venti brand, tra cui Jack & Jones, Only e Vero Moda, da oggi ufficialmente emancipati dalla violenza sugli animali. “Un altro grande nome dell’industria dell’abbigliamento ha saputo dire basta alle pellicce animali dimostrando che è possibile fare moda ed essere leader nel mercato senza causare sofferenza agli animali”, ha dichiarato Simone Pavesi, responsabile della Campagna pellicce della Lav. “Da più di un decennio Bestseller è una società fur-free – ha precisato Katrine Milman, responsabile della sostenibilità aziendale per Bestseller – per questo motivo è naturale per noi diventare parte del Fur Free Retailer Program e, quindi, confermare ai nostri clienti che Bestseller non vende vera pelliccia.”
I cambiamenti passano anche, e soprattutto, dalle scelte dei consumatori. Oltre l’85 per cento degli italiani, secondo il Rapporto Italia 2013 di Eurispes, è contrario all’uso di pellicce. Le alternative, siano esse fibre vegetali o sintetiche, esistono.
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