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A quasi 82 anni, il premio Oscar Morgan Freeman gestisce personalmente 26 alveari nella sua tenuta in Mississippi, perché crede nell’importanza di salvaguardare le api.
“Ho scoperto che non mi serve indossare una tuta da apicoltore quando sono con le mie api”. “Non è vero, ti hanno punto”. “No, non mi hanno punto”. “Ti pungeranno”. “Ti sbagli”.
Questo è uno degli scambi di battute fra l’attore statunitense Morgan Freeman ed il conduttore televisivo Jimmy Fallon durante una puntata del Tonight show del 2014. Due settimane prima, l’attore aveva trasferito 26 alveari dall’Arkansas al Mississippi nella propria tenuta. A distanza di cinque anni, il suo ranch di 50 ettari è diventato un vero e proprio “santuario” per le api: vi si trovano più di cento magnolie, meravigliose distese di trifoglio e di lavanda. Freeman, vincitore dell’Oscar al miglior attore non protagonista per Million dollar baby, noto per le straordinarie interpretazioni in pellicole come Seven e la Trilogia del cavaliere oscuro, nutre gli insetti personalmente con acqua e zucchero, senza prelevare miele.
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Secondo Greenpeace, 70 colture alimentari su 100 sono impollinate dalle api, che quindi sono responsabili del 90 per cento della nutrizione mondiale. Per questo il fatto che il loro numero sia in calo è preoccupante. Tra il 1947 e il 2005 gli Stati Uniti hanno perso il 59 per cento delle colonie; dal 1985 al 2005 l’Europa ne ha perso il 25 per cento.
Le cause sono molteplici: malattie, cambiamenti climatici, la cementificazione, l’aumento delle monocolture, l’utilizzo di pesticidi. In particolare, la pericolosità dei neonicotinoidi per gli insetti impollinatori è stata confermata dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare: mentre l’Europa li ha messi al bando, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ne consente l’uso anche all’interno delle aree protette.
C’è bisogno di uno sforzo comune per riportare le api sulla Terra. Non capiamo che sono alla base, io credo, della crescita del pianeta.Morgan Freeman
Fortunatamente molti la pensano come Freeman. In Baviera, lo scorso febbraio, circa un milione e 750mila cittadini hanno firmato una petizione per chiedere un referendum sulla protezione delle api: l’iniziativa ha riscosso talmente tanto successo che il governo bavarese ha deciso di convertire in legge le proposte contenute nella petizione senza alcun referendum.
Anche senza disporre di una tenuta di 50 ettari si può contribuire alla salvaguardia degli insetti impollinatori, ad esempio coltivando piante e fiori per attirarli e nutrirli – come il tulipano, che darà un tocco di colore a balconi e giardini, oppure il rosmarino e l’erba cipollina, utili anche in cucina. Chiunque può sostenere il progetto Bee my future di LifeGate, adottando mille api per un anno e partecipando così alla loro tutela. Proprio come le api, che pur essendo minuscole garantiscono il futuro della nostra specie, anche noi, nel nostro piccolo, possiamo fare per loro qualcosa di grande.
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