Il settore automotive sta vivendo una trasformazione epocale. Passare all’elettrico non basta, serve ripensare l’intera filiera, le competenze e le tecnologie. A dirlo i dati della ricerca condotta dal Politecnico di Milano per Geely Italia.
Molti i temi emersi dall’evento torinese sulla mobilità, dalla guida autonoma alle smart road, dall’idrogeno fino all’affascinante tema della Urban air mobility. La sintesi.
Si è concluso Next generation mobility, l’evento trasmesso in live streaming dagli studi dell’UrbanLab di Torino, dedicato alla mobilità. Grazie agli oltre cento relatori (e altrettanti partner e sostenitori) e a una fitta agenda di incontri che hanno visto istituzioni, aziende, startup ed enti di ricerca confrontarsi, dalla tre giorni sono usciti molti spunti. In primo piano la necessità di agire, perché la nuova mobilità ha bisogno di impegni e di risorse concreti, in tempi certi. Un bisogno di concretezza ribadito anche dalla sindaca Chiara Appendino che, intervenendo durante l’apertura dei lavori ha ribadito la necessità di un corretto sfruttamento delle ingenti risorse previste per il rilancio di questo settore, sottolineando come sia importante riconquistare la fiducia dei cittadini, rendendo sostenibili e utilizzabili le nuove soluzioni offerte dalla mobilità, dal trasporto pubblico e dalla sharing mobility.
La sindaca ha poi sottolineato l’importanza della collaborazione e la condivisione fra gli attori della mobilità pubblici e privati e i cittadini, in modo che la mobilità come servizio diventi davvero un’alternativa al mezzo privato, sostenibile e accessibile per tutti. Molti i temi affrontati, alcuni dei quali decisivi per definire il futuro della mobilità. Dai veicoli e le infrastrutture connessi alla guida autonoma – i cui sviluppi nazionali sono stati illustrati da Mario Nobile, Direttore generale per la digitalizzazione, i sistemi informativi e statistici del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili – fino alla digitalizzazione e al ruolo fondamentale del 5G in un futuro sempre più fatto di smart road e smart city.
Insomma, come emerso da Next generation mobility, per dare concretezza alle soluzioni sui temi di mobilità bisogna prima “riunire i protagonisti di un settore per approfondirne tutti gli aspetti”, e poi creare un “confronto fra stakeholder che non sia animato da contrapposizioni o lobbismi”, come hanno sottolineato Carlo Silva, presidente di Clickutility team e Marco Comelli, fondatore di Studio Comelli, promotori dell’evento.
Molti i temi rilevanti di questa edizione, dalla mobilità come servizio (MaaS) con la necessità di creare collaborazione tra i fornitori dei vari servizi, alla transizione elettrica (di cui l’idrogeno è uno dei tasselli più importanti), fino all’affascinante tema dell’Urban air mobility (sul quale anche l’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile ha recentemente avviato un’attività di sperimentazione), fino alla logistica sostenibile.
Insomma, la tre giorni torinese ci lascia in eredità, insieme a una fotografia disincantata di un’Italia non sempre ai passi coi tempi (vedi l’infrastruttura di ricarica per la mobilità elettrica), un confronto importante fra ricercatori, istituzioni, università e imprese sui temi più caldi. Con studi ma anche best practice e molti esempi concreti che mostrano come la mobilità possa davvero evolvere a breve nella direzione di una maggiore efficienza e sostenibilità ambientale.
Per chi fosse interessato ad approfondire vi segnaliamo che nell’area #Replay sono disponibili gli atti dei convegni, mentre l’appuntamento con la prossima edizione di Next generation mobility è già fissato per la primavera 2022, sempre a Torino.
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