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Fuori, fra le curve, diverte. Ma è in città che raggiunge il suo massimo livello di efficienza. Nissan lancia Juke in versione ibrida. Com’è e come va nella nostra prova.
E’ stato per anni uno dei modelli più venduti del marchio giapponese. Il segreto? Sicuramente quel suo essere un po’ suv e un po’ coupé. Poi il prezzo abbordabile, le dimensioni compatte adatte anche alla città. E, infine, la praticità adatta anche alle fughe del weekend. Un successo che va avanti dal 2010. Poi, nel 2019, l’atteso annuncio dell’addio al diesel e, oggi, l’arrivo della prima versione ibrida. Insomma, nella transizione elettrica di Nissan sicuramente Juke Hybrid rappresenta un elemento strategico, di fatto il primo di 5 nuovi modelli elettrificati in arrivo nei prossimi mesi.
Inutile, o quasi, cercare le novità stilistiche: quelle più importanti riguardano infatti l’efficienza aerodinamica e sono invisibili alla vista. Anche a bordo Juke cambia poco: a parte i controlli dedicati alla propulsione elettrica negli strumenti che adesso mostrano i flussi energetici, debuttano il pulsante dell’e-Pedal e quello per attivare la modalità elettrica (di entrambi spieghiamo più in basso le funzionalità).
Questo forse è il dato più rilevante fornito da Nissan: viaggiare per l’80 per cento del tempo in elettrico nel traffico cittadino, con la garanzia di partenze al semaforo scattanti e silenziose, con una congrua riduzione di emissioni e consumi. Ecco, i vantaggi della redenzione elettrificata di Juke Hybrid risiedono soprattutto in questo dato. Tutto merito della nuova generazione di motori, con un primo propulsore 1.6 a benzina, da 94 cavalli a cui si aggiunge un secondo motore elettrico da 36 kW, entrambi coadiuvati da un secondo, piccolo, motore elettrico da 15 kW che serve da generatore e dalla batteria da 1,2 kWh.
Costruito sulla piattaforma della quasi gemella ibrida Renault Captur (i due costruttori sono uniti da tempo in una alleanza industriale), Nissan Juke Hybrid – secondo quanto dichiarato dal costruttore – in città è in grado di viaggiare per l’80 per cento del tempo sfruttando solo la trazione elettrica, utilizzabile fino a una velocità massima di 55 km/h. Certo, tutto dipende sempre dal livello di carica della batteria, ma da un primo test, premendo il pulsante Ev in effetti è possibile sfruttare Juke quasi fosse un modello elettrico. Quasi, ovvio.
Si capisce bene anche da questi primi dati che il terreno più adatto per sfruttare le caratteristiche di questo ibrido è la città, dove un taglio (dichiarato) del 40 per cento dei consumi è un dato di sicuro interesse, specie col prezzo attuale del carburante. Fuori città l’effetto “wow” si attenua, ma siamo comunque nell’ordine di un meno 20 cento rispetto alla “normale” versione a benzina. A fronte, e questo è ben avvertibile alla guida, di un maggior piacere di guida, dato anche dalla riduzione di rumore e vibrazioni merito delle componenti elettriche. Bene anche la “serenità di guida”, grazie al cambio automatico a 6 rapporti che trae ispirazione (e benefici) dalla ricerca e sviluppo del team F1 Renault.
La cosa bella è che Juke Hybrid fa tutto da solo, o quasi: il cambio decide quando è meglio passare al rapporto successivo, il sistema ibrido sceglie la migliore combinazione fra parte elettrica e termica, inclusa la rigenerazione della batteria. Il tutto con una guida fluida e regolare, piacevole, anche quando il motore termico diventa un po’ troppo rumoroso…
Modelli come Juke Hybrid forniscono gli ingredienti in termini di tecnologia ed elettrificazione adatti a promuovere una mobilità elettrificata e sostenibile. Il resto, però, devono mettercelo le persone, con utilizzi e stili di guida e utilizzo più consapevoli. Così è sempre bene ricordare che quando si preme il pedale del freno si sta rigenerando energia che a sua volta ricarica la batteria. Bene ricordare che fra le tre modalità di guida, è con Eco che si ottengono i risultati citati sopra in termini di consumi, dunque adottando una guida più “rilassata”, anche a costo di ridurre sensibilmente il comfort climatico.
Volendo, in città quasi non si tocca nemmeno il freno, basta premere il comando e-Pedal e l’auto di fatto frena da sola (senza mai fermarsi completamente però). A quanto già citato, Juke Hybrid aggiunge numerosi sistemi di assistenza alla guida (gli Adas), come la frenata di emergenza con il riconoscimento di pedoni e ciclisti, il rilevamento della segnaletica stradale e il mantenimento di corsia, questo fra i più utili.
Insomma, il passaggio a questa nuova versione ibrida per Nissan Juke può rappresentare una seconda vita per un modello così popolare. Se proprio dovessimo citare un “contro”, dovremmo limitarci alla leggera riduzione del volume di carico (non però dell’abitabilità, che rimane immutata) e l’incremento di prezzo. Nella valutazione del quale però, (a partire da 30.300 euro, con le prime consegne a partire da settembre), è bene considerare anche l’accesso per questo modello agli incentivi statali (uno sconto di 2mila euro in caso di rottamazione di un veicolo omologato in una classe inferiore a Euro 5) e i benefici tipici di tutti i modelli ibridi, ossia riduzione bollo (a seconda delle Regioni), accesso gratuito a ztl e parcheggi e vantaggi assicurativi. Qui trovate ulteriori dettagli sulla gamma ibrida.
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