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Le donne regalano alla società un prezioso lavoro di cura e assistenza, senza ricevere nulla in cambio. È un nodo della disuguaglianza descritta da Oxfam.
Come ogni anno, a fine gennaio i grandi della politica, dell’industria e della finanza si riuniscono al World economic forum di Davos, per confrontarsi sulle dinamiche globali dell’economia (e non solo). E, come ogni anno, l’organizzazione umanitaria Oxfam li accoglie con uno studio che fa il punto sul vero, gigantesco punto debole del nostro modello di sviluppo: le vertiginose disuguaglianze che spaccano a metà le nostre società, creando un abisso tra chi si gode i frutti della crescita economica e chi, viceversa, ne rimane sistematicamente escluso.
La lista stilata dalla rivista Forbes nel 2019 censisce 2.153 miliardari. Sommando tutta la loro ricchezza, si arriva a superare quella che si devono spartire 4,6 miliardi di persone. I primi cinque della lista sono Jeff Bezos, il patron di Amazon; Bill Gates, fondatore di Microsoft e ora filantropo; Warren Buffett, investitore soprannominato “l’oracolo di Omaha”; il proprietario del gruppo del lusso Lvmh, il francese Bernard Arnault con la sua famiglia; e Carlos Slim Helu, che con la famiglia controlla l’operatore di telefonia mobile messicano America Movil. Per arrivare ad accumulare appena un quinto del loro patrimonio medio, una persona ipotetica avrebbe dovuto mettere da parte 10mila dollari al giorno, cominciando all’epoca in cui sono state costruite le Piramidi d’Egitto.
Inequality is growing. The world’s richest 1% have more than twice as much wealth as 6.9 billion people. Many of these billionaires are at @wef #WEF20 to solve the “inequality crisis”. How can they when they are the problem to begin with?#TaxtheRich → https://t.co/X6UPeoy6Yg pic.twitter.com/OGgqybP10I
— #FightInequality (@FightInequality) January 21, 2020
Considerato che le ricchezze dei Paperoni si auto-alimentano a suon di rendite finanziarie, Oxfam arriva a dire che in cima alla gerarchia del potere c’è “solo denaro e niente lavoro”. D’altra parte, tra il 2011 e il 2017 i dividendi distribuiti ai ricchi azionisti sono aumentati del 31%. Nel frattempo crescevano anche i salari medi dei paesi industrializzati del G7, ma soltanto del 3%. Tutto questo mentre i progressi nella lotta alla povertà continuano, ma con un ritmo che dal 2013 in poi è rallentato parecchio. Ancora oggi, svela la Banca mondiale, quasi la metà della popolazione del nostro Pianeta si sostenta con meno di 5,50 dollari al giorno.
Our economies enable a privileged few to accumulate massive wealth and power – while women & girls work billions of hours caring for others.
For free.
Even though this work is worth $10.8 TRILLION.
Govts must #MakeCareCount. Join us ? https://t.co/yVU4MFk5sT#FightInequality pic.twitter.com/leBjd4SvgP
— Oxfam International (@Oxfam) January 21, 2020
Se il volto degli straricchi in molti casi ci è familiare, ben più di rado i riflettori si accendono su chi sta alla base della piramide. Spesso e volentieri, sottolinea Oxfam, si tratta di donne. Donne che forniscono manodopera a basso costo alle aziende, oppure si fanno carico gratuitamente dell’assistenza sanitaria e sociale che dovrebbe essere garantita dallo Stato. Sono le cosiddette caregiver, che trascorrono le loro giornate a gestire la casa e accudire i figli o gli anziani, senza alcun riconoscimento formale.
Nel mondo i lavoratori domestici sono 67 milioni. Solo uno su dieci gode di tutele legali paragonabili a quelle degli altri impieghi, o ha accesso alle indennità di maternità o malattia. Otto su dieci sono donne; si spiega così il fatto che, nel mondo, ben il 42 per cento della popolazione femminile in età lavorativa non percepisca una retribuzione regolare, contro il 6 per cento degli uomini.
Ma quanto valore porta all’economia globale tutto questo lavoro di cura non retribuito? Secondo le stime di Oxfam, 10.800 miliardi di dollari l’anno: il triplo rispetto al giro d’affari dell’intero comparto della tecnologia. Un valore che, nel silenzio generale, le donne regalano alla società senza ricevere nulla in cambio. Non a caso, conclude Oxfam, i 22 uomini più ricchi del Pianeta hanno in mano un patrimonio superiore a quello di tutte le donne africane messe insieme.
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