In Texas gelo e neve hanno fatto decine di vittime. Mentre qualcuno incolpa le rinnovabili dei blackout, migliaia di tartarughe sono state tratte in salvo.
È da lunedì 15 febbraio che il Texas, nel sud degli Stati Uniti, è alle prese con una tempesta di neve che ha causato 31 vittime, danni agli edifici e un brusco abbassamento delle temperature, che in alcune zone sono scese sotto lo zero. Si tratta di una situazione eccezionale per uno stato dove in molte aree la colonnina di mercurio non scendeva sotto i dieci gradi da decenni. Né gli esseri umani né gli altri animali erano pronti per questo.
Dichiarato lo stato di emergenza
Gli abitanti del Texas, colti alla sprovvista, hanno immediatamente acceso il riscaldamento in casa, comportando una grande domanda improvvisa di elettricità che ha creato uno squilibrio rispetto alla capacità di generazione, costringendo la società che gestisce la rete elettrica dello stato (Ercot) a interrompere temporaneamente l’erogazione del servizio in alcune zone. Il gelo ha causato problemi anche alle centrali elettriche a gas naturale, con conseguenti ritardi nelle forniture. Così 2,7 milioni di famiglie sono rimaste senza elettricità.
In molti, senzatetto compresi, si sono rifugiati nei centri di accoglienza, correndo però il rischio di contrarre la Covid-19 a causa degli assembramenti. I video che circolano sui principali social network mostrano persone che vagano con i propri abiti in un sacchetto, altre che dormono in auto. Chi ha scelto di rimanere a casa deve bollire l’acqua per via delle disfunzioni degli impianti di depurazione. Alcuni ospedali, invece, sono addirittura rimasti senza. Per questo il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha dichiarato lo stato di emergenza in Texas accogliendo l’appello del governatore Greg Abbott.
La colpa non è colpa delle rinnovabili, bensì dei cambiamenti climatici
Abbott, insieme ad altri politici del Partito repubblicano, ha dato la colpa dei blackout alle fonti rinnovabili di energia perché le pale eoliche, per esempio, con la tempesta si sono ghiacciate e bloccate, interrompendo la loro produzione di elettricità. “Questo dimostra che abbiamo bisogno dei combustibili fossili”, ha dichiarato il governatore al canale Fox news. In Texas, però, l’energia pulita è ancora nettamente inferiore a quella prodotta dalle centrali a gas e carbone, il cui malfunzionamento è stato pertanto il vero colpevole.
La tesi sostenuta dai repubblicani mira più che altro a screditare le politiche ambientali adottate da Biden, il quale ha sospeso l’erogazione di nuovi permessi per trivellare il territorio federale, con l’intenzione di portare il paese a puntare sulle rinnovabili. Abbandonare l’utilizzo dei combustibili fossili, del resto, contribuirebbe anche a ridurre il pericolo di fenomeni meteorologici estremi: è necessario ridurre le emissioni per contrastare i cambiamenti climatici, responsabili dell’aumento della frequenza e dell’intensità delle tempeste. “Ormai questi fenomeni non sono più così rari. Dobbiamo farci trovare pronti”, ha commentato il sindaco della città di Austin, Steve Adler, del Partito democratico.
These sea turtles have been rescued from the life-threatening cold in Texas.
Cosa ci fanno delle tartarughe in un centro congressi?
Nel frattempo, i pavimenti del centro congressi di South Padre Island, nella contea di Cameron, si sono ricoperti di carapaci di tutte le dimensioni. Si tratta delle 4.700 tartarughe marine che si erano spiaggiate a causa delle bassissime temperature oceaniche, recuperate in evidente stato di ipotermia – una condizione che le porta a ritirarsi in una sorta di letargo, rendendole incapaci di compiere qualsiasi movimento – e tratte in salvo dagli operatori del centro di ricerca e conservazione Sea turtle, inc. “Un fenomeno senza precedenti”, ha commentato la direttrice Wendy Knight all’agenzia di stampa Reuters. Le tartarughe sono state portate al centro congressi e depositate su teli oppure all’interno di apposite vasche, dove avranno tempo di riprendersi finché la tempesta non sarà finita e la loro vera casa, l’oceano, sarà nuovamente pronto ad accoglierle.
L’albero potrebbe avere fino a mille anni, ma è stato scoperto solo dal 2009, dopo la segnalazione di una band della zona, che ora gli dedicherà un brano.
Il 29 ottobre 2018, le raffiche di vento della tempesta Vaia hanno raso al suolo 40 milioni di alberi in Triveneto. Una distruzione a cui si sono aggiunti gli effetti del bostrico, che però hanno trovato una comunità resiliente.