Salviamo le chiocciole. Il progetto per salvare le specie italiane

Tutti le conosciamo perché si muovono lentamente, portandosi sempre dietro la propria casa. Forse non sappiamo che molte sono in pericolo di estinzione. Ecco perché la loro salvaguardia è l’obiettivo del progetto Salviamo le chiocciole d’Italia.

Le chiocciole ci riportano con la mente al periodo dell’infanzia, quando molti di noi si divertivano a raccoglierle e cercare di nutrirle con la lattuga, o a collezionarne i gusci. Ora che siamo adulti, però, raramente ci rendiamo conto che anche loro hanno bisogno di protezione. “Qualunque essere vivente merita di essere tutelato. Tutti gli animali hanno pari dignità e fanno parte del sistema che comprende anche l’uomo”, ha ricordato Simone Cianfanelli, responsabile scientifico del progetto Salviamo le chiocciole d’Italia promosso dall’associazione Friend of the Earth in collaborazione con il Museo di storia naturale dell’Università di Firenze La Specola.

Lo scopo del progetto

Salviamo le chiocciole d’Italia è un progetto su base triennale attivato dal museo La Specola di Firenze grazie al sostegno di Friend of the Earth, programma di certificazione dei prodotti provenienti da agricoltura e allevamento sostenibili. L’obiettivo è quello di proteggere due specie di chiocciole endemiche della Toscana: la Xerosecta giustii, di terra, e la Melanopsis etrusca, che vive nelle acque termali. Entrambe sono molluschi gasteropodi, inclusi nella Lista rossa delle specie minacciate stilata dall’Unione internazionale per la conservazione della natura. “Gli animali fanno parte della nostra storia e ognuno di loro è fondamentale. Inserendo la parola chiocciole o lumache su un qualunque motore di ricerca, i primi risultati che appaiono sono metodi per eliminarle. Eppure, rappresentano il cibo per rettili, uccelli, piccoli mammiferi. E svolgono una parte essenziale all’interno degli ecosistemi”. Ne è convinto Paolo Bray, fondatore e direttore di Friend of the Earth e Friend of the Sea, analogo programma di certificazione della pesca sostenibile.

Negli allevamenti ex situ viene ricreato l’habitat naturale delle chiocciole

La Xerosecta giustii si trova soltanto nelle Colline Metallifere grossetane e il suo habitat è fortemente minacciato dall’agricoltura. Per questo i ricercatori del museo hanno deciso di creare a Campagnatico un allevamento ex situ (cioè in un luogo diverso da quello di origine) di questa varietà di chiocciole, presso l’azienda di elicicoltura La lumaca maremmana. L’obiettivo è quello di assicurare la continuità della specie e contemporaneamente studiarne la biologia – che è ancora poco conosciuta.

“Abbiamo cercato di ricreare l’habitat naturale delle Xerosecta, trasferendo zolle di terra dal luogo dove vivono a quello prescelto per l’allevamento”, racconta Cianfanelli. Si è trattato di un lavoro molto complesso, che ha richiesto una lunga preparazione e che tuttora necessita di manutenzione costante. “Se una specie vegetale prende il sopravvento, per esempio il cavolo selvatico, l’esposizione al sole si riduce eccessivamente”, spiega il botanico Lorenzo Cecchi. Per questo, è necessario che la vegetazione venga costantemente monitorata. Il guscio delle chiocciole – che sono circa 500 – è stato marcato per osservarne la crescita e per poterle distinguere dai nuovi nati.

Salviamo le chiocciole d'Italia
Un esemplare di Xerosecta giustii © Friend of the Earth

Sono molte le minacce per le specie d’acqua dolce  

La Melanopsis etrusca vive in corsi d’acqua alimentati da sorgenti termali, a temperature che variano tra i 18 e i 44 gradi. Questa chiocciola è dotata di un opercolo, cioè di un organo mobile con cui può chiudere l’apertura del suo guscio e proteggersi dai predatori. È presente in sei località della Maremma, tra cui il Lago dell’Accesa, ed è minacciata dallo sfruttamento delle acque sorgive, dagli interventi negli ambienti fluviali e dall’inquinamento, ma anche dalla proliferazione degli stabilimenti termali. Grazie al progetto Salviamo le chiocciole d’Italia è stato creato un allevamento di Melanopsis etrusca all’interno dell’Aquarium mondo marino di Massa Marittima, che funge da banca biologica per la conservazione della specie. Si tratta di un lavoro del tutto innovativo, che vuole servire da esempio ed essere poi replicato anche in futuro.

Salviamo le chiocciole d'Italia
Melanopsis etrusca © Friend of the Earth

L’Italia come culla della biodiversità

Friend of the Earth ha scelto le chiocciole e le farfalle per i suoi programmi di conservazione. Sono animali “iconici”, come ha detto Paolo Bray, spesso associati ai ricordi di infanzia e che tutti possono osservare nella vita quotidiana e riscoprire nella loro bellezza e unicità. Spesso, infatti, non si conoscono tutte le specie di cui l’Italia è ricca: “Proteggerle non rappresenta un problema, ma un’opportunità”, ci ricorda Cianfanelli. Il turismo, ad esempio, è uno dei settori che più traggono beneficio da iniziative come quella che vi abbiamo appena raccontato, perché la presenza di specie endemiche accresce il valore di un territorio e la possibilità di osservarle nel loro habitat e di vedere con i propri occhi cosa si sta facendo per proteggerle suscita attrattiva. E soprattutto, il nostro paese è un punto caldo della biodiversità mondiale: a far parte di questo incredibile mondo, piccole e silenziose, sono anche le chiocciole.

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