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La natura ha affidato ai semi la riproduzione della specie e proprio per questo li ha dotati di tutte le informazioni genetiche e di nutrienti da non farsi mancare a tavola.
Presenti nella dieta umana da migliaia di anni, i semi oggi sono poco utilizzati in cucina e andrebbero riscoperti per integrare le carenze dovute all’alimentazione moderna, spesso frettolosa e squilibrata. Ciò che li accomuna tra loro è la ricchezza in acidi grassi polinsaturi, minerali e oligoelementi, fibre, vitamina E. I semi forniscono un apporto calorico considerevole, ma fortunatamente hanno un potere saziante alto, per cui viene naturale mangiarne la giusta quantità. Per evitare di alterarne le caratteristiche organolettiche è sempre meglio utilizzarli a crudo; con le alte temperature molte delle proprietà nutrizionali vanno perdute. Nel caso in cui la ricetta scelta richieda la tostatura dei semi, utilizzare una padella antiaderente o una teglia da forno riscaldata non oltre 160°C. Versare i semi per pochi minuti e girarli velocemente per ottenere una tostatura uniforme. Importante è non abbrustolirli troppo in modo da evitare che facciano fumo.
Il modo migliore di conservarli è al riparo dalla luce e al fresco asciutto, chiudendo accuratamente i barattoli di vetro che li contengono. In estate riporli in frigorifero. La conservazione adeguata evita irrancidimento e la formazione di quei filamenti lanuginosi che indicano la presenza di muffe.
I semi in cucina sono molto gustosi, nelle insalate donano croccantezza. Per una colazione energetica e saporita è consigliato inserire i semi nello yogurt o nel muesli di cereali e frutta.
Rilassanti, vermifughe e preventive nei confronti dei problemi alla prostata grazie alla presenza di cucurbitina, una sostanza che stimola il distacco dei parassiti dalle pareti intestinali e contrasta l’ipertrofia prostatica. I principi attivi sono efficaci anche nei confronti dei disturbi dell’apparato urinario femminile, come cistiti, infiammazioni della vescica causate dall’esposizione al freddo, debolezza e irritabilità della vescica. Ricchi di proteine, carboidrati e grassi, contengono vitamina E, magnesio, fosforo, ferro, selenio, manganese.
I semi di zucca possono essere facilmente preparati in casa: quando si utilizza in cucina l’ortaggio se ne asportano i grossi semi, si asciugano e si lasciano all’aria aperta per qualche giorno. Possono essere spellati e mangiati crudi oppure leggermente tostati in forno. Ideali come snack durante l’aperitivo, sono ottimi anche inseriti nel muesli a colazione. La dose giornaliera consigliata è di due cucchiai.
Antibatterici e antinfettivi, i semi di girasole agiscono nell’organismo anche come antitumorali. Contengono vitamine del gruppo B e discrete quantità di vitamina E, grassi, proteine e carboidrati.
In cucina sono usati nell’impasto del pane per arricchirlo e insaporirlo, oppure vengono aggiunti alle insalate o alle verdure cotte solitamente dopo essere stati leggermente tosti in padella con poco sale. I semi al naturale, crudi e senza sale, sono l’ingrediente di gustosi muesli di cereali e frutta. La dose giornaliera consigliata è fino a due cucchiai.
Alcalinizzanti, energetici, ricostituenti. In medicina popolare il sesamo è noto per la sua capacità di rinforzare la memoria e le facoltà intellettuali. Ricco di proteine, contiene grassi, carboidrati, fibre abbandonati, vitamine del gruppo B in quantità doppia rispetto agli altri semi oleosi. Il sesamo è anche dotato di buone quantità di magnesio, calcio, fosforo, silicio, ferro e contiene tracce di zinco.
Si utilizza tritato e pestato fresco nei piatti di cereali, nelle insalate, nei dolci. Con la tostatura il seme diventa più gustoso e facile da tritare ma il riscaldamento in padella deve durare pochi istanti perché potrebbe diventare amarognolo. Inoltre, secondo alcuni ricercatori, con la tostatura prolungata si forma nel seme una sostanza potenzialmente cancerogena, il sesamolo. Macinando i semi e mescolandoli con il sale fine si ottiene un condimento noto con il nome di gomasio.
Dotati di fibre idrosolubili e mucillagini, i semi di lino contengono Omega 3 e Omega 6 e sono raccomandati nella prevenzione delle infiammazioni e delle patologie cardiovascolari. Hanno un contenuto calorico più basso degli altri semi e sono una fonte eccezionale di lignani, sostanze anticancerogene.
I semi di lino sono protetti da un duro rivestimento esterno che consente una lunga conservazione, ma questo rivestimento fa sì che arrivino intatti nel sistema digerente una volta ingeriti, quindi per utilizzarli in cucina è meglio macinarli e conservarli in frigorifero perché triturati irrancidiscono facilmente. Così preparati, possono essere inseriti nelle insalate o nei piatti di cereali, tenendo presente che nell’organismo assorbono acqua nella misura di 5 o 6 volte il loro peso, quindi è necessario bere molto. La dose consigliata è di 3 cucchiai al giorno.
Come gli altri semi, sono una fonte preziosa di proteine e grassi. Contengono manganese, Omega 6, vitamina E e fitosteroli utili ad abbassare il livello di colesterolo. La presenza di abbondante calcio, li rende ideali in caso di osteoporosi e in generale per le donne in menopausa. In medicina naturale, sono indicati come antistress e calmanti per il sistema nervoso.
I semi di papavero possono essere bianchi, come quelli utilizzati nella composizione del curry, o neri, come quelli impiegati nei prodotti da forno. In cucina se ne è diffuso l’utilizzo soprattutto negli impasti del pane e in pasticceria.
La varietà di Cannabis commestibile è la Sativa, che non contiene sostanze stupefacenti ed è invece ricchissima di sostanze nutritive. Il seme viene considerato un alimento proteico completo poiché vede la presenza tutti gli 8 aminoacidi essenziali per la sintesi proteica. Anche l’apporto vitaminico è di tutto rispetto, così come quello dei sali minerali (ferro, calcio, manganese e fosforo). Gli acidi grassi contenuti sono polinsaturi, in particolare Omega 3 e Omega 6, in un rapporto 3:1 giudicato ottimale per regolare l’attività metabolica.
I semi di canapa si possono utilizzare nelle insalate oppure a fine cottura sugli stufati. Dai semi di canapa si possono ricavare l’olio e la farina. Con quest’ultima si preparano pane, pasta e dolci. Ecco la ricetta dei pici di canapa alle briciole e acciughe.
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