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Un ortaggio che non può mancare sulla tavola autunnale, la zucca. Versatile e gustosa in cucina è anche ricca di proprietà benefiche. Scopriamole.
Non esiste un’unica carta d’identità per la zucca: alcune, come la Piena di Chioggia o la Lunga invernale di Napoli si trovano in commercio ancora acerbe, perché più tenere; altre sono “sovrappeso”, come la Mammouth (fino a 50 chili); alcune hanno la scorza liscia e sottile, altre bitorzoluta e spessa; il colore della buccia varia dal verde all’arancione, a volte con striature; la polpa, dolce e profumata, va dal giallo pallido all’arancio carico. Dalle due grandi specie di zucche, la Cucurbita maxima e la Cucurbita moschata, prendono origine numerose varietà italiane, coltivate soprattutto nel piacentino, nel mantovano e nel veronese.
Di zucca si può riempire un menù, dall’antipasto al dolce: della pianta si utilizzano anche i fiori in cucina, passati in pastella e poi fritti, o ripieni. I semi, seccati per qualche giorno e privati della buccia, sono gustosissimi nelle insalate e apportano all’organismo proteine, minerali e preziosi grassi vegetali.
La preferita dagli chef sembra essere la Marina di Chioggia, tonda e schiacciata ai poli, dalla scorza grigio-verde e dal sapore particolarmente dolce. È ideale per i ripieni dei ravioli, per le creme, per gli gnocchi. Le zucche lunghe, invece, sono meno saporite e quindi più adatte ad essere cucinate con le altre verdure nei minestroni. L’americana, tonda, con scorza di colore arancio e costolature marcate è molto versatile in cucina, ottima negli sformati e indicata per le ricette che prevedono la cottura gratinata al forno.
Come gli altri alimenti a polpa arancione, la zucca è ricchissima di vitamina A, contiene vitamine B1 e B2, calcio, fosforo, potassio, magnesio e ferro. È ipocalorica, ideale nelle diete dimagranti. È un ottimo ricostituente per i bambini, antinfettiva, lassativa e protettiva di cuore e intestino. Il betacarotene ne fa un alimento che protegge dal cancro.
Il suo nome prende origine dal termine testa, diventato poi cocuzza e quindi zucca. Verde o arancione, grande o piccola, come antipasto o per dessert, l’importante è usarla bene.
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