
Uno studio condotto in Francia indica una permanenza delle molecole dei pesticidi nei terreni maggiore rispetto a quanto finora immaginato.
Uno studio rivela il totale di plastica prodotta dal secondo dopoguerra ad oggi. Di questa immensa mole, solo il 9 per cento è stato riciclato.
Otto miliardi e 300 milioni di tonnellate. È il quantitativo immenso di plastica che è stato prodotto dall’uomo a partire dal 1950. Il che rende il materiale il terzo più diffuso sulla Terra, tra quelli artificiali, dopo il cemento e l’acciaio. Ad indicare la cifra è uno studio curato da un gruppo di ricercatori americani e pubblicato il 19 luglio sulla rivista Science Advance. Il rapporto specifica inoltre che, di questa gigantesca mole di materiale, ben 6,3 miliardi di tonnellate sono già diventati rifiuti. E che, di questi, il 79 per cento risulta accumulato nelle discariche o addirittura abbandonato. Il 12 per cento, poi, è stato incenerito e soltanto il 9 per cento – pari a circa 600 milioni di tonnellate – risulta essere stato riciclato.
“6.3 billion metric tons of plastic have been thrown away since 1950.” | https://t.co/ITIiSEInYt #oceanplastic #oceans
— George Dearing (@GeorgeDearing) 19 luglio 2017
Dal secondo dopoguerra ad oggi, d’altra parte, il mondo ha prodotto plastica a ritmo crescente, passando dal milione di tonnellate del 1950 ai 380 milioni del 2015. “L’acciaio che fabbrichiamo è destinato alle costruzioni e perciò avrà ancora una durata d’utilizzo di numerosi decenni. Per la plastica è esattamente il contrario: la metà della produzione diventa rifiuto dopo meno di di quattro anni”, ha spiegato Roland Geyer, uno degli autori della ricerca.
L’unico dato positivo contenuto nello studio è quello relativo all’incremento recente dei tassi di riciclo: se prima del 1980 le cifre erano irrisorie, oggi nelle aree più virtuose del mondo, Europa e Cina, i dati indicano rispettivamente un 30 ed un 25 per cento. Negli Stati Uniti, invece, il quantitativo di plastica riciclata non supera ancora il 9 per cento.
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