Parte da Trieste il progetto europeo per i porti sostenibili

Il porto di Trieste guida il progetto Susport Sustainable ports, che mira a ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’efficienza energetica dei porti adriatici coinvolti.

I porti e l’economia marittima hanno un ruolo di rilievo nel sistema economico. Le infrastrutture e il trasporto hanno però un notevole impatto ambientale sul territorio circostante e sugli ecosistemi marini. Per minimizzare tale impatto e cercare di rendere più sostenibile la crescita dei traffici nei porti, l’Unione europea ha lanciato il progetto Susport Sustainable ports.

Gru al lavoro nel porto di Trieste
Il progetto Susport Sustainable ports avrà una durata di 34 mesi © Ingimage

Un piano per porti più verdi

Il porto di Trieste, da sempre portale tra oriente e occidente e che ha assunto una crescente importanza fino a diventare il primo porto italiano per movimentazione di merci e tra i principali del Mediterraneo, sarà capofila del progetto. L’obiettivo di Susport è di ridurre l’impronta ecologica dei porti, migliorandone l’efficienza energetica, tagliando le emissioni di CO2 e contrastando l’inquinamento acustico.

Leggi anche: I Seabin LifeGate PlasticLess in 13 porti, grazie a Whirlpool

I porti aderenti

Il progetto, che ha un budget di circa sette milioni di euro ed è stato approvato dal programma di Cooperazione transfrontaliera Italia-Croazia, coinvolge tutte le città portuali italiane della sponda adriatica, Trieste, Venezia, Ravenna, Ancona e Bari, e i principali porti croati, Fiume, Zara, Spalato, Ploče e Dubrovnik.

 

L’impegno di Trieste

Il porto di Trieste si è impegnato ad approfondire gli studi sull’impatto ambientale del sistema portuale, inoltre “sostituirà gli impianti di illuminazione delle aree pubbliche del porto con sistemi a Led e acquisterà un’auto elettrica, in maniera sinergica alle attività che l’ente sta realizzando negli stessi ambiti, grazie ad altri progetti europei”, si legge sul comunicato diffuso dall’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale porti di Trieste e Monfalcone.

Leggi anche: Il documentario Freightened spiega perché quasi tutte le merci viaggiano via mare

Susport è solo l’ultimo dei progetti ambientali intrapresi dal porto friulano, tra cui il progetto Clean berth – Cooperazione istituzionale transfrontaliera per la sostenibilità ambientale ed efficienza energetica dei porti. Complessivamente, per migliorare la performance ambientale, sono stati investiti circa 6,4 milioni di euro, e un finanziamento europeo di circa 5,6 milioni di euro.

Città e costa di trieste al'imbrunire
Obiettivo di Susport è intraprendere azioni in diversi ambiti, quali il rumore, la qualità dell’aria e le emissioni di CO2 © Ingimage

Insieme per un futuro sostenibile

“La tutela ambientale diventa sempre più strategica per i porti – ha dichiarato il presidente dell’autorità di sistema, Zeno D’Agostino -. È anche grazie ai progetti europei se i porti stanno dando buona prova di collaborazione anche tra paesi diversi. Insieme si può fare molto di più, scambiando buone pratiche e unificando protocolli. I porti del futuro devono e possono essere green. Questo è quello che vogliamo portare avanti e questo è quello che ci chiedono i cittadini, i territori e tutti i nostri stakeholders, specie in questo momento storico”.

Leggi anche: Il trasporto marittimo si è impegnato per la prima volta a ridurre le emissioni inquinanti

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati