
Si estende su 1.270 kmq l’iceberg che si è staccato dall’Antartide il 26 febbraio. Gli scienziati non possono ancora prevedere il suo percorso.
Il porto di Trieste guida il progetto Susport Sustainable ports, che mira a ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’efficienza energetica dei porti adriatici coinvolti.
I porti e l’economia marittima hanno un ruolo di rilievo nel sistema economico. Le infrastrutture e il trasporto hanno però un notevole impatto ambientale sul territorio circostante e sugli ecosistemi marini. Per minimizzare tale impatto e cercare di rendere più sostenibile la crescita dei traffici nei porti, l’Unione europea ha lanciato il progetto Susport Sustainable ports.
Il porto di Trieste, da sempre portale tra oriente e occidente e che ha assunto una crescente importanza fino a diventare il primo porto italiano per movimentazione di merci e tra i principali del Mediterraneo, sarà capofila del progetto. L’obiettivo di Susport è di ridurre l’impronta ecologica dei porti, migliorandone l’efficienza energetica, tagliando le emissioni di CO2 e contrastando l’inquinamento acustico.
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Il progetto, che ha un budget di circa sette milioni di euro ed è stato approvato dal programma di Cooperazione transfrontaliera Italia-Croazia, coinvolge tutte le città portuali italiane della sponda adriatica, Trieste, Venezia, Ravenna, Ancona e Bari, e i principali porti croati, Fiume, Zara, Spalato, Ploče e Dubrovnik.
Il porto di Trieste capofila di 1 nuovo progetto in campo ambientale: Susport -Sustainable Ports, finanziato con il Programma Interreg Italia-Croazia.
Su 21 progetti europei attivi, 7 sono dedicati a tematiche green?? Il commento di Zeno D’Agostino https://t.co/9x4DPRcWHP pic.twitter.com/KhXaJ2bcGc
— Porto di Trieste (@PortodiTrieste) May 6, 2020
Il porto di Trieste si è impegnato ad approfondire gli studi sull’impatto ambientale del sistema portuale, inoltre “sostituirà gli impianti di illuminazione delle aree pubbliche del porto con sistemi a Led e acquisterà un’auto elettrica, in maniera sinergica alle attività che l’ente sta realizzando negli stessi ambiti, grazie ad altri progetti europei”, si legge sul comunicato diffuso dall’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale porti di Trieste e Monfalcone.
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Susport è solo l’ultimo dei progetti ambientali intrapresi dal porto friulano, tra cui il progetto Clean berth – Cooperazione istituzionale transfrontaliera per la sostenibilità ambientale ed efficienza energetica dei porti. Complessivamente, per migliorare la performance ambientale, sono stati investiti circa 6,4 milioni di euro, e un finanziamento europeo di circa 5,6 milioni di euro.
“La tutela ambientale diventa sempre più strategica per i porti – ha dichiarato il presidente dell’autorità di sistema, Zeno D’Agostino -. È anche grazie ai progetti europei se i porti stanno dando buona prova di collaborazione anche tra paesi diversi. Insieme si può fare molto di più, scambiando buone pratiche e unificando protocolli. I porti del futuro devono e possono essere green. Questo è quello che vogliamo portare avanti e questo è quello che ci chiedono i cittadini, i territori e tutti i nostri stakeholders, specie in questo momento storico”.
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