L’inflazione costringe gli italiani alla sobrietà, ma non spegne l’ottimismo. Lo conferma il Rapporto Coop 2023

Tante privazioni, una grande incertezza sul futuro, ma anche un cauto ottimismo. Così gli italiani reagiscono alla crisi, secondo il Rapporto Coop 2023.

  • Come ogni anno, il Rapporto Coop 2023 fotografa le tendenze di consumo degli italiani.
  • La crisi climatica è una preoccupazione comune e il 14 per cento degli intervistati non vede una via d’uscita.
  • Per via dell’inflazione, far quadrare i conti in famiglia diventa più difficile, anche per la classe media.
  • Calano i consumi di beni ritenuti non essenziali, mentre regge il cibo (seppure cercando il risparmio).

Tra una pandemia che fa meno paura ma potrebbe riacutizzarsi, la guerra in Ucraina ancora lontana da una risoluzione, i prezzi dei beni essenziali alle stelle e la crisi climatica che colpisce in pieno anche le nostre città, non si può dire che le prospettive siano rosee. Gli italiani, gioco forza, devono tenerne conto nella loro visione del mondo e anche nei loro comportamenti concreti, a partire dai consumi. Il Rapporto Coop 2023 suona dunque piuttosto cupo ma, nonostante tutto, lancia un segnale di ottimismo: i nostri connazionali, pur dovendo convivere con qualche privazione, continuano a guardare avanti con fiducia.

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L’inflazione erode il potere d’acquisto degli italiani © Nikola Stojadinovic/iStockphoto

Una fotografia di aspettative e consumi nel rapporto Coop 2023

Il Rapporto Coop 2023 – Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani è ormai un appuntamento fisso. L’indagine presentata il 7 settembre è stata redatta dall’ufficio studi di Ancc-Coop (Associazione nazionale cooperative di consumatori-Coop), con la collaborazione di scientifica di Nomisma, il supporto di analisi di NielsenIQ, svariati contributi originali e – per la prima volta – anche l’ausilio dei software di intelligenza artificiale.

I dati sono frutto di due diverse survey, condotte entrambe ad agosto. La prima, What’s up, è stata sottoposta a un campione rappresentativo di mille italiani e italiane maggiorenni; mentre la seconda, Hybrid future, ha interpellato un panel della community del sito italiani.coop, coinvolgendo 680 opinion leader e market maker. Italiani.coop è il portale in cui Coop raccoglie i numeri, i dati e le tendenze sulle abitudini (anche d’acquisto) della popolazione, a cominciare dalle varie edizioni del rapporto annuale.

Gli italiani e il clima, tra preoccupazione e negazionismo

I cambiamenti climatici sono una realtà e sono causati dalle emissioni di gas serra da parte dell’uomo, è la scienza ad accertarlo. Ad oggi, però, solo 67 italiani su 100 ne sono pienamente convinti. Gli altri credono che l’emergenza ci sia, ma l’uomo non abbia poi tutte queste responsabilità (19 per cento); oppure che sia un fenomeno molto meno grave di come viene descritto (11 per cento) o addirittura un’invenzione (4 per cento). 44 italiani su 100 si sentono più pessimisti sul proprio futuro proprio per gli effetti dei cambiamenti climatici.

Oltre a prenderne consapevolezza, ciascuno di noi può scegliere come reagire. Quando si chiede a chi spetta il compito di rovesciare la situazione, il 46 per cento degli intervistati cita le grandi imprese, il 40 per cento gli organismi internazionali, il 31 per cento i paesi e il 29 per cento cittadini e famiglie. Il 14 per cento dei nostri connazionali, però, crede che non ci sia più nulla da fare.

Far quadrare i conti in famiglia diventa sempre più difficile

Tra i fenomeni che partono da lontano ma finiscono per toccare molto da vicino la vita quotidiana, è d’obbligo menzionare la guerra in Ucraina che ha fatto scattare una crisi energetica e alimentare, con un’impennata generalizzata dei prezzi.

Ed è qui che i dati del Rapporto Coop 2023 sono rivelatori. Il 34 per cento degli italiani si sente preoccupato per il peggioramento del proprio bilancio familiare. Il 10 per cento degli intervistati fa fatica ad arrivare a fine mese; un altro 43 per cento invece ce la fa, ma solo al prezzo di notevoli rinunce oppure sentendosi sempre con l’acqua alla gola. Anche la cosiddetta classe media ormai si è abituata a misurare le spese: meno della metà delle famiglie riuscirebbe a far fronte senza eccessive difficoltà a una spesa imprevista di 800 euro. Più di un italiano su tre avrebbe bisogno di una mensilità di stipendio aggiuntiva per potersi permettere una vita dignitosa.

Calano i consumi, regge il cibo (ma puntando al risparmio)

Come logica conseguenza, bisogna tirare la cinghia. Calano le compravendite di case (-14,5 per cento tra il 2022 e il 2023), auto nuove (-21,5 per cento), addirittura di smartphone (ne sono stati acquistati 1,3 milioni in meno rispetto all’anno precedente). Nei prossimi 12-18 mesi, gli intervistati del Rapporto Coop 2023 prevedono di andare molto meno al ristorante (-41 per cento), a concerti e altri spettacoli (-39 per cento), in vacanza in Europa e altrove (rispettivamente -38 e -40 per cento).

Regge quasi solo il cibo: se in Francia e Regno Unito circa una persona su tre ha sforbiciato la spesa alimentare, in Italia solo il 14 per cento è stato disposto a farlo. Piuttosto, i nostri connazionali preferiscono approfittare delle offerte (78 per cento) o ingegnarsi per evitare gli sprechi (90 per cento). Da uno stato di necessità, dunque, potrebbero scaturire pratiche più sostenibili.

Il pacato ottimismo degli italiani, nonostante le difficoltà

Di fronte a dati del genere, ci si potrebbe aspettare un clima di astio e invidia sociale. In realtà, gli italiani stupiscono in positivo. È vero infatti che crescono timori e inquietudini (riportati rispettivamente dal 32 e dal 30 per cento del campione). Ma è vero anche che il 36 per cento degli intervistati pensa al proprio futuro con fiducia e il 29 per cento con serenità. La sfera privata fa da contraltare a quella pubblica: più della metà degli italiani fa il pieno di energie positive grazie alla propria situazione affettiva e alla gestione della casa e della famiglia.

Un pacato ottimismo che, sottolineano gli autori del Rapporto Coop, “costituisce uno dei grandi punti di forza del sistema paese ma che al contempo pone interrogativi circa la sua sostenibilità futura e la possibilità che in realtà si stiano incubando reazioni al momento sopite”. Insomma, ben venga questo generale clima di serenità, ma non può essere la scusa per ignorare le difficoltà concrete vissute da milioni di famiglie.

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