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L’innovazione può dare un futuro sostenibile ai polmoni verdi del nostro pianeta: lo sottolinea l’edizione 2024 del report Fao sullo stato delle foreste.
La storica azienda di jeans statunitense ha pubblicato un rapporto che mostra i benefici economici e ambientali dell’agricoltura sostenibile di cotone.
Il cotone biologico è vantaggioso per l’ambiente, taglia drasticamente l’uso di pesticidi, concimi e tinture artificiali e riduce le emissioni di CO2, e per i lavoratori, sottoposti a meno rischi per la salute. Questo si sapeva, Wrangler, storico marchio produttore di jeans, ha però dimostrato che l’uso di cotone sostenibile è anche vantaggioso economicamente.
Wrangler, con la collaborazione del Servizio di conservazione delle risorse naturali dell’Usda (Nrcs), della Nature Conservancy e dell’Istituto per la salute del suolo, ha analizzato quasi cinquanta studi scientifici per dimostrare che le tecniche di coltivazione sostenibile del cotone migliorano la resa dei raccolti e riducono i costi, e ha pubblicato il rapporto Seeding Soil’s Potential che mostra i benefici economici dell’agricoltura sostenibile di cotone.
La rotazione delle colture, ad esempio, comporta benefici a lungo termine portando a maggiori raccolti di cotone, minori costi di produzione e maggiori benefici ambientali rispetto alle monocolture. L’alternanza di colture differenti aumenta inoltre la salute e la resilienza del suolo. “Crediamo che la nostra catena di approvvigionamento non inizi con il cotone, inizia con il suolo e la terra stessa – ha affermato Roian Atwood, direttore della sostenibilità di Wrangler. – Preservare e migliorare la salute del suolo è fondamentale e necessario per il futuro dei jeans americani, ecco perché ci impegniamo a raddoppiare l’uso di cotone sostenibile nel prossimo anno”.
L’adozione di tecniche di coltivazione sostenibile del cotone è anche efficace nella lotta ai cambiamenti climatici. Secondo il rapporto tali tecniche hanno portato alla rimozione del triplo della quantità di emissioni di gas serra dall’atmosfera rispetto ai metodi di coltivazione tradizionali. “Le pratiche convenzionali di coltivazione del cotone disturbano e degradano il terreno – si legge nel rapporto di Wrangler. – Il valore di un suolo forte e sano può essere sottovalutato, ma c’è un fiorente interesse lungo tutta la filiera per incentivare pratiche che proteggono il suolo”.
Negli Stati Uniti il cotone viene coltivato su circa 12,5 milioni di ettari, la superficie di terreni coltivati in maniera sostenibile è in crescita, anche grazie all’impegno di Wrangler. L’azienda con sede a Greensboro, in Carolina del Nord, ha infatti lanciato nel 2017 un programma per la salute del suolo volto a rafforzare l’offerta di cotone sostenibile e ad incoraggiare una più ampia adozione di pratiche agricole responsabili. Al programma hanno finora aderito cinque produttori di cotone, ripartiti tra Tennessee, Alabama, Georgia, North Carolina e Texas.
“Sono grato che Wrangler abbia intrapreso questa causa, perché il potenziale per trasformare le terre agricole con le pratiche di ripristino del suolo è enorme – ha commentato Wayne Honeycutt, presidente dell’Istituto per la salute del suolo. – Se gli agricoltori adottano queste pratiche a livello globale, avremo una maggiore resilienza nella nostra produzione di alimenti e fibre. Avremo anche acqua e aria più pulite e potremo rimuovere grandi quantità di carbonio dall’atmosfera”.
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