La più grande compagnia energetica del Paese il 31 agosto ha chiuso l’ultima centrale elettrica a carbone: uno step importante per il futuro danese.
Rinnovabili, il 2015 anno record per gli investimenti
Con 286 miliardi di dollari, il 2015 è stato l’anno delle rinnovabili. Segno che, nonostante il calo del prezzo delle fossili, la transizione è iniziata.
Il 2015 è stato un anno solare per le rinnovabili, a livello globale. La conferma viene dagli ultimi dati raccolti nel rapporto annuale “Global trends in renewable energy investment 2016” redatto dall’Unep, il Programma ambientale dell’Onu. Il documento sottolinea come, per la prima volta, le rinnovabili abbiano aggiunto nuova capacità produttiva rispetto a tutte le altre fonti sommate insieme. Si parla di 134 GW di energia (escluso l’idroelettrico di grandi dimensioni) contro i 42 GW del carbone e i 15 del nucleare, ad esempio.
Ma c’è di più. Lo scorso anno gli investimenti sulle energie rinnovabili hanno fatto registrare un nuovo record: 286 miliardi di dollari, contro i 278 del 2011, altro anno record (nel 2004 furono 47). Segno inequivocabile che le attività finanziarie vengano ormai attirate verso una produzione di energia a basse emissioni e a basso impatto ambientale e dall’alto valore tecnologico.
“Le rinnovabili stanno ricoprendo un ruolo sempre più centrale nelle nostre vite a basso livello di carbonio”, ha dichiarato il direttore esecutivo dell’Unep, Achim Steiner, in una nota ufficiale. “Il record di investimenti del 2015 sono un’ulteriore prova di questa tendenza. Oltre al fatto che per la prima volta gli investimenti nelle energie rinnovabili sono maggiori nei Paesi in via di sviluppo che in quelli sviluppati”.
La continua ascesa delle rinnovabili
Un’ulteriore conferma da parte dell’Agenzia di ciò che già si era registrato in casi più recenti: la crescente richiesta di energia da parte dei Paesi emergenti sta richiamando fondi e investimenti, che puntano però sulla produzione da fonti rinnovabili, come solare ed eolico.
“L’accesso ad un’energia pulita e moderna è di enorme valore per tutte le società, ma lo è ancora di più in quelle regioni nelle quali un accesso sicuro all’energia può migliorare la qualità della vita”, specifica Steiner. “Continui e sempre maggiori investimenti nelle rinnovabili non sono solo un bene per le persone e il pianeta, ma saranno un elemento chiave per raggiungere gli obiettivi internazionali sui cambiamenti climatici e lo sviluppo sostenibile”.
La strada è però ancora lunga. I prezzi bassi del petrolio e del carbone certo non facilitano il percorso, oltre al fatto che le rinnovabili rappresentano ancora una minima parte della potenza totale installata (circa il 16,2 per cento, escluso l’idroelettrico), anche se si continua a registrarne la crescita, anno dopo anno.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’enorme centrale solare si chiamerà Sun Cable e prevede anche un cavo sottomarino da 4.300 chilometri per fornire energia a Singapore.
Se continuerà a investire nel solare e nell’eolico, l’Unione europea riuscirà a svincolarsi dalla dipendenza dalle fonti fossili. Lo dimostrano i dati del think tank Ember.
Perché gli Stati Uniti sono il più grande produttore di petrolio al mondo, nonostante la transizione
In un momento in cui la transizione energetica sta accelerando e le energie rinnovabili sono in crescita, la produzione di petrolio negli Stati Uniti non si ferma.
Tra gennaio e giugno in Italia la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ha segnato un +27,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2023.
Il governo britannico ora punta alla costruzione di tre parchi solari per alimentare 92mila abitazione e a una rivoluzione di pannelli sui tetti.
Un gruppo di associazioni chiede a Eni di sospendere il contratto con chi occupa i Territori palestinesi. E il governo della Colombia ha fermato l’invio di carbone.
Tra i sistemi di accumulo di energia, la batteria agli ioni di litio è sicuramente la tecnologia con più mercato. Ma altre formule più efficienti si stanno lentamente affermando.
Dalla collaborazione tra Tenaris, Snam e Tenova una possibile svolta per la decarbonizzazione nel settore hard to abate per antonomasia.