La capacità rinnovabile globale crescerà di 2,7 volte entro il 2030, superando le ambizioni dei Paesi di quasi il 25%. Ma è ancora lontana dal triplicarsi.
Nel 2017 le rinnovabili in Europa hanno prodotto più elettricità del carbone
In meno di dieci anni la produzione di elettricità da fonti rinnovabili è più che raddoppiata. E per la prima volta supera la fonte fossile, mentre si sommano gli impegni per l’uscita del carbone da parte di molte nazioni europee, Italia compresa.
Un semplice numero, 679 terawattora di energia elettrica prodotti dalle rinnovabili in Europa nel 2017. Un numero che, però, segna un record: per la prima volta la produzione di elettricità da fonti rinnovabili supera quella proveniente dal carbone, che scende a 669 terawattora. È quanto si nota guardando grafici e numeri raccolti dalle associazioni Sandbag e Agora Energiewende, e pubblicati nel rapporto European power sector in 2017. “Si tratta di progressi incredibili, considerando che solo cinque anni fa la produzione da carbone era più del doppio di quella di eolico, solare e biomassa messi insieme”, si legge nel rapporto.
Le rinnovabili in Europa producono un terzo dell’energia elettrica
Un’ascesa che pare inarrestabile, eppure qualche ombra rimane. Nel 2017 idroelettrico, solare, eolico e le biomasse insieme, hanno prodotto circa un terzo dell’elettricità in Europa (30 per cento). Si tratta di una pietra miliare, raggiunta con aumenti costanti nel tempo, dal 2010 ad oggi. In un solo anno (2016-2017), la crescita nella produzione elettrica è aumentata di 72 terawattora. Quasi il triplo dell’intera domanda di elettricità del nostro Paese (24,6 terawattora, dati Terna).
È d’obbligo sottolineare però alcuni fattori, per rimanere obiettivi nell’analisi, come spiegano anche dagli stessi autori della relazione. Solo due Paesi hanno contribuito significativamente alla crescita delle rinnovabili negli ultimi tre anni: il 56 per cento viene infatti da Germania e Regno Unito. Inoltre l’eolico ha visto un’impennata del 19 per cento grazie alle ottime condizioni del vento nel 2017 e degli ingenti investimenti. È infatti dello scorso settembre il record di quasi il 20 per cento di produzione di elettricità, con 1,6 terawattora.
Ma è il fotovoltaico il settore forse più in crisi, che segna una crescita da definire quasi “stagnante”. In tre anni (2014-2017) ha contribuito alla crescita delle rinnovabili in Europa solo per un 14 per cento.
È tempo per l’uscita dal carbone
Nel rapporto si sottolinea come, ad una crescita delle rinnovabili, sia coincisa una costante caduta del carbone: 25 per cento in cinque anni. Fattore influenzato sia dalla concorrenza delle altre fonti (rinnovabili e gas in testa), dal progressivo invecchiamento delle centrali e dalle recenti politiche a favore del clima da parte di molti Paesi, Italia compresa.
Da Cop23 infatti il ministro dell’Ambiente Galletti aveva annunciato che il nostro Paese, insieme con Regno Unito e Canada, dovrebbe abbandonare il carbone entro il 2025 (circa 9 gigawatt di produzione elettrica). Lo stesso hanno fatto nei mesi precedenti Francia, Olanda, Portogallo e Austria. All’appello mancano però ancora Germania e Polonia. All’interno dei confini tedeschi carbone e lignite sono ancora la maggiore fonte impiegata, mentre i vicini polacchi sono ben lontani dal voler eliminare il carbone. E questo non farà che allontanare i target climatici in Europa.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Per sostenere la transizione energetica verso fonti di energia pulita, è sufficiente impiegare una piccola parte degli attuali sussidi ai combustibili fossili.
Rinnovabili, efficienza energetica e mobilità elettrica stanno decretando l’inesorabile declino dell’industria fossile, un’analisi di Bloomberg New Energy Finance.
Dal 15 ottobre al 1 dicembre, i riscaldamenti si potranno accendere ovunque in Italia. Troppi ancora gli impianti a metano, meglio le pompe di calore.
Si punta arrivare al net zero del 2050 con almeno l’11 per cento di energia prodotta dai nuovi reattori, tutto fermo però sulla gestione delle scorie.
Il 30 settembre, la Ratcliffe-on-Soar, la 18esima centrale più inquinante d’Europa, ha smesso di bruciare carbone. D’ora in poi produrrà idrogeno verde.
L’energia solare continua a battere tutti i pronostici. Per Ember, il fotovoltaico supererà, a livello globale, la maggior le previsioni del settore nel 2024.
Il leader dell’Azerbaigian, che a novembre ospita la Cop29, è stato accolto in Italia come un partner strategico. Cruciali le intese sul gas. Ma non sono mancate le critiche degli attivisti per la linea dittatoriale che continua a perseguire.
Entro tre anni, entrerà in funzione uno dei giacimenti di gas più imponenti d’Italia. Per Eni, il gas è ancora indispensabile per la transizione energetica. Per la scienza, la transizione deve essere rapida.