
I dati degli ultimi anni indicano un rallentamento nel processo di transizione energetica in Italia. Il rischio è di mancare gli obiettivi al 2030.
Secondo un nuovo rapporto il Paese britannico potrebbe raggiungere l’obiettivo grazie alle rinnovabili e al risparmio energetico.
In Scozia le centrali a carbone e le centrali nucleari potrebbero presto essere un ricordo, retaggio di un’epoca troppo energivora e poco sostenibile. Non è utopia ma una reale possibilità, secondo uno studio condotto dall’ente di certificazione Dnv Gl.
Secondo il rapporto l’emancipazione dai combustibili fossili sarebbe non solo possibile ma anche economicamente vantaggiosa rispetto all’utilizzo di forme tradizionali di energia per la produzione elettrica che necessitano di ulteriori investimenti per tecnologie volte alla cattura e allo stoccaggio della CO2.
L’obiettivo dell’analisi realizzata da Dnv Gl per conto del Wwf Scozia era quello di verificare la fattibilità dell’ambizioso obiettivo del governo scozzese, rendere a impatto zero la produzione di elettricità entro il 2030. Dal rapporto emerge che un sistema basato su fonti rinnovabili ed efficienza energetica è perfettamente realizzabile entro il 2030 considerata la favorevole posizione geografica della Scozia che può sfruttare l’energia prodotta dal vento e dalle onde, due fenomeni di cui il Paese gode in abbondanza.
Nel Paese del Regno Unito l’elettricità causa circa un terzo delle emissioni di CO2, le energie pulite però sono già utilizzate e rappresentano la fonte principale di energia prodotta, basti pensare che lo scorso novembre le turbine eoliche hanno prodotto oltre il 100 per cento del fabbisogno elettrico nazionale. Considerata questa base di partenza secondo il Wwf basterà ampliare il progetti per lo sfruttamento delle rinnovabili per fare a meno una volta per tutte dei combustibili fossili.
“La nostra analisi tecnica mostra che un sistema con una percentuale estremamente elevata di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili situato in Scozia può essere sicuro e stabile – ha dichiarato Paul Gardner, autore principale dello studio. – Non c’è alcun motivo per cui la Scozia debba usare combustibili fossili o energia nucleare. Il Paese ha così tante risorse rinnovabili da sfruttare che può rinunciare al carbone entro il 2030, soprattutto se si fanno progressi nella riduzione della domanda di energia elettrica”.
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