![Leggera, semplice, compatta: cosa offre la nuova Dacia Spring, l’elettrica accessibile che ha conquistato l’Europa](https://cdn.lifegate.it/y3NZ_z_SwlfS-bRKc1RKRbUIIYw=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/daciaspringbeige-actioncetadipro.jpg, https://cdn.lifegate.it/aW38donedWm0TL4aVqdBwq3ZuFE=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/daciaspringbeige-actioncetadipro.jpg 2x)
Dacia Spring, l’elettrica “low cost” del gruppo Renault che ha conquistato l’Europa: semplice, leggera, compatta (e premiata per la sua efficienza).
L’auto elettrica ricaricabile mediante energia solare è realtà. Non un prototipo, non una concept, non una show car destinata a fare bella mostra di sé durante un salone o una parata, bensì una vettura concreta, funzionante e ordinabile sin dal prossimo anno. Un passo avanti verso la mobilità alternativa. Un passo, soprattutto, sostenibile da chiunque,
L’auto elettrica ricaricabile mediante energia solare è realtà. Non un prototipo, non una concept, non una show car destinata a fare bella mostra di sé durante un salone o una parata, bensì una vettura concreta, funzionante e ordinabile sin dal prossimo anno. Un passo avanti verso la mobilità alternativa. Un passo, soprattutto, sostenibile da chiunque, dato che il prezzo d’attacco non supera i 12.000 euro.
La prima auto di serie al mondo parzialmente alimentata mediante irraggiamento nasce in Germania grazie all’estro di tre neolaureati che hanno dato vita alla start-up Sono Motors e per quattro anni, in un garage di Monaco di Baviera, si sono dedicati a progettare e realizzare il primo prototipo d’auto elettrica a pannelli solari. Una genesi che nelle dinamiche ricorda, per molti aspetti, la nascita del primo computer Apple ad opera di Steve Jobs e Steve Wozniak. Sion, questo il nome della “creatura” Sono Motors, è una berlina a cinque porte e sei posti – una configurazione tutt’altro che tradizionale – lunga 4,11 metri e realizzata facendo ampio ricorso a materiali leggeri e al tempo stesso resistenti quali il policarbonato e il poliuretano termoplastico. Soluzioni già ampiamente utilizzate in ambito sportivo e automotive; si pensi, in proposito, a BMW che si affida al CFRP (poliuretano termoplastico misto a fibra di carbonio) per l’abitacolo dell’elettrica i3.
Forte di una batteria al litio da 30 kWh e di un’autonomia massima di 250 chilometri, Sion può contare su di una superficie di 7,5 metri quadri di pannelli solari che, durante la giornata, consente di recuperare una carica sufficiente a una percorrenza aggiuntiva di 30 km. Si tratta, pertanto, di una vettura elettrica “comune” nel funzionamento, ma forte della possibilità di attingere energia direttamente dal sole. Un netto passo avanti rispetto a quanto visto sinora, dato che le uniche applicazioni fotovoltaiche in ambito automotive erano limitate al tetto della berlina ibrida plug-in Toyota Prius Prime, commercializzata in Giappone, e ai prototipi Volkswagen Tiguan GTE e Ford C-MAX Solar Energi. Nessuno, finora, aveva introdotto sul mercato un veicolo pressoché integralmente ricoperto da pannelli solari. Sion, in aggiunta, raggiunge una velocità massima di 140 km/h e funge anche da accumulatore, dato che una volta collegata a una spina fornisce oltre 2.000 watt.
Sion è disponibile in due versioni: Urban, dotata di una batteria da 14,4 kWh cui consegue un’autonomia di 120 km, proposta a 12.000 euro, ed Extender, caratterizzata da celle da 30 kWh, 250 km di percorrenza a ogni ricarica e un listino di 16.000 euro. I primi esemplari verranno realizzati in crowdfunding, quindi sarà possibile partecipare alle spese con contributi a partire da cinque euro. La commercializzazione avrà inizio nel 2018. A patto che… abbiate il pollice verde! Sì, perché il sistema di purificazione dell’aria verrà affidato a una piccola piantagione di lichene inserita nel cruscotto. Il massimo della sostenibilità.
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