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Immaginate un Data Center come una grande stanza piena di computer sempre operativi. Pensate che il totale dei centri elaborazione dati di tutto il mondo consuma tanta energia quanta ne consumano Italia e Francia messe insieme.
Cos’è un data center?
È il luogo che ospita i sistemi di elaborazione, gli
apparati di storage e telecomunicazione. Il ruolo di un data center
è quello di provvedere ad un’alimentazione corretta dal
punto di vista elettrico e quello di garantire le condizioni idonee
di umidità e temperatura, affinchè la piattaforma
possa funzionare al meglio. Infatti, tutti gli apparati elettronici
producono calore e, se non adeguatamente raffreddati, riducono la
propria funzionalità.
Data questa necessità di gestione dei consumi,
sia per quanto riguarda l’alimentazione che il condizionamento del
‘sistema data center’, IBM ha da tempo introdotto il concetto di
green data center, di cosa si tratta?
Una definizione formale è certamente quella di
un’infrastruttura intelligente organizzata e controllata che
soddisfa le istanze più innovative di efficienza energetica
operativa.
Al di là di questa definizione e andando nello specifico,
si tratta di un’infrastruttura che, ad asempio, non contiene
sistemi obsoleti, server inoperosi od inutili – la stragrande
maggioranza dei data center contiene server sotto utilizzati e mai
spenti -. Il livello di utilizzo deve essere pienamente
operativo.
E poi c’è tutto lo studio dell’ambiente dove si trova
l’infrastruttura: da come circola l’aria all’interno, da dove
posizionare le macchine e i condizionatori.
Volendo dare un po’ di numeri, qual è la
percentuale di risparmio?
Dall’esperienza IBM degli ultimi 15 anni, si è passati da
155 a 7 data center. Risparmiando ad esempio l’80% di energia e
l’85% di spazio. In questo modo è diminuita la carbon
footprint del 40%.
Noi riteniamo che la percentiuale di risparmio energetico, a
seconda degli interventi, si aggiri tra il 20 e il 45%. Un esempio
concreto: in un grande data center di 2.500 mq, si stima,
mediamente, che il consumo energetico sia di 1,8 milioni di euro
l’anno. Applicando le soluzione prima descritte si può
quindi arivare a risparmiare circa 1800 tonnellate di CO2, pari
all’eliminazione dalla circolazione di 1300 automobili.
Claudio Vigolo, Rudi Bressa
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