
La caccia riparte malgrado incendi e crisi climatica
La caccia è iniziata come ogni anno. Non sono bastati gli incendi che hanno funestato il territorio, né il clima impazzito a fermare i cacciatori.
La caccia è iniziata come ogni anno. Non sono bastati gli incendi che hanno funestato il territorio, né il clima impazzito a fermare i cacciatori.
Si pensa che sia la Grindadráp più sanguinosa di sempre. Persino gli abitanti locali hanno condannato i numeri della caccia.
La natura fa le spese della crisi economica in Zimbabwe. Il governo metterà in vendita le licenze per uccidere circa 500 elefanti, a 70mila dollari l’una.
Con le prime quattro navi salpate dai porti del Giappone, ricomincia la contestatissima caccia alle balene per scopi commerciali.
Brutto passo falso per il neoeletto governatore del Montana: ha teso una trappola a un lupo per poi sparargli, senza avere le autorizzazioni.
Secondo gli ambientalisti, la crisi politica in Sudan sta favorendo l’arrivo di cacciatori provenienti dall’estero. Mettendo a rischio la fauna locale.
Giannini torna sabato 27 febbraio, alle 21:45 su Rai3 con Indovina chi viene a cena e una puntata dedicata all’innocenza degli animali nella pandemia.
Stop alla caccia nel lago di Larnaca: lo chiedono gli ambientalisti, temendo per le sorti dei fenicotteri. Ma è in arrivo un assist dall’Unione europea.
Sospesa la caccia nelle zone rosse. Ed è una buona notizia per tutti noi. Ma in Francia la sospensione è totale, almeno fino a dicembre.
Inizia la caccia con le date di pre-apertura regionali. Ed è strage di specie in via di estinzione malgrado i ricorsi e gli appelli degli animalisti.