I capitali in fuga da carbone e petrolio valgono 6.000 miliardi di dollari
Nato dal basso, il movimento per disinvestire da carbone e petrolio ormai è diventato grande. In tutto sono stati ritirati 6mila miliardi di dollari.
Nato dal basso, il movimento per disinvestire da carbone e petrolio ormai è diventato grande. In tutto sono stati ritirati 6mila miliardi di dollari.
Le esplosioni di gas sono frequenti in Nigeria, dove le misure di sicurezza sono scarse. Nell’ultimo incidente, un’autocisterna è esplosa nello stato di Nassarawa uccidendo 35 persone.
Accolti i ricorsi delle popolazioni indigene canadesi contro l’oleodotto Trans Mountain: “Il governo non ha ascoltato a sufficienza le loro posizioni”.
Una nuova esplorazione petrolifera di Eni al largo della costa orientale del Sudafrica potrebbe estinguere i celacanti, pesci antichissimi che nuotavano coi dinosauri.
Per la prima volta in assoluto, un fondo sovrano cede tutti i suoi investimenti nei combustibili fossili. La storica decisione è stata presa dall’Irlanda.
Le economie cosiddette avanzate spendono ancora enormi risorse per finanziare l’industria dei combustibili fossili, secondo uno studio pubblicato in concomitanza col G7.
Continuare in modo miope a investire nei combustibili fossili significa gonfiare una bolla, che presto esploderà e ci farà perdere miliardi di dollari.
Il Canada sembrava essere il Paese destinato a guidare la transizione energetica verso le rinnovabili e invece, a sorpresa, il governo di Trudeau acquista il Trans Mountain spendendo 2,9 miliardi di euro.
Donald Trump intende sacrificare al petrolio anche i simboli dell’identità americana: i parchi nazionali, preziosi per la biodiversità e per il turismo.
Non è ammissibile investire capitali nelle fonti di energia più sporche: 35 organizzazioni cattoliche, tra cui Caritas Internationalis, danno l’esempio.