
Una revisione scientifica di numerosi studi suggerisce che il diquat, erbicida consentito negli Stati Uniti, attacchi i batteri dell’intestino con danni a fegato, reni e polmoni.
Il teff è un super cereale molto nutriente e privo di glutine, adatto a chi soffre di celiachia, il più piccolo al mondo (1 mm di diametro), tanto che il suo nome deriva dall’amarico “teffa” che significa perdita, a sottolineare la facilità con cui i suoi chicchi possono sfuggire dalle mani. Storia del teff Negli
Il teff è un super cereale molto nutriente e privo di glutine, adatto a chi soffre di celiachia, il più piccolo al mondo (1 mm di diametro), tanto che il suo nome deriva dall’amarico “teffa” che significa perdita, a sottolineare la facilità con cui i suoi chicchi possono sfuggire dalle mani.
Negli ultimi anni questo cereale dalle origini antiche e dal leggero gusto di nocciola ha conquistato gli chef di tutto il mondo: in Etiopia è usato tradizionalmente per realizzare l’injera, una sorta di piadina spugnosa che assorbe benissimo i condimenti degli stufati con cui viene servita, ma con la sua farina si preparano il pane, crêpes e dolci vari, crackers, gallette, grissini, biscotti, muffin, waffle e anche la pizza. Tutti rigorosamente sensza glutine e quindi adatti ai celiaci. Il teff si può usare come ingrediente di zuppe, minestroni, sughi e budini a cui dona cremosità e spessore; i suoi grani interi possono sostituire il sesamo.
Una porzione di teff (un quarto di tazza) dispone di 7 grammi di proteine di alta qualità (contengono gli otto aminoacidi essenziali), 4 grammi di fibre , il 25 per cento della quantità giornaliera raccomandata di magnesio , il 20 per cento di quella del ferro, il 10 per cento di quella del calcio, vitamina B6 e zinco. Il teff è ricco di amido resistente, un tipo di amido che non viene trasformato in zucchero e passa indenne nell’intestino. Ciò lo rende utile per migliorare il transito intestinale, favorire il controllo dell’appetito e regolare il livello di zuccheri nel sangue. La sua farina risulta realmente integrale per via dell’impossibilità di raffinare i piccolissimi semi. La farina che deriva dalla lavorazione del cereale, pertanto, comprende tutte le parti del seme, inclusa quella corticale, ricca di sostanze benefiche.
A causa dei rendimenti scarsi, il teff prodotto in Etiopia fatica a soddisfare la domanda interna, motivo per cui le autorità di Addis Abeba ne decretano a scadenze fisse lo stop alle esportazioni. Negli ultimi anni, però, la Spagna è diventata il primo esportatore e il terzo produttore del mondo di questo cereale, che viene coltivato nelle provincie castigliane di León, Salamanca, Palencia, Valladolid e Zamora con grande successo.
La farina di teff si può acquistare facilmente sul web, ad esempio su www.tibiona.it oppure su www.teffheaven.com o www.eritrea-da-mangiare.com
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Una revisione scientifica di numerosi studi suggerisce che il diquat, erbicida consentito negli Stati Uniti, attacchi i batteri dell’intestino con danni a fegato, reni e polmoni.
Il governo ha fatto slittare la sugar tax a gennaio 2026. Assobibe chiede la cancellazione della tassa, mentre per l’Istituto Mario Negri è necessaria e deve aumentare per essere efficace.
Le indagini della Procura di Bari sollevano nuovi dubbi sulle strategie di lotta alla Xylella, mostrando gli interessi economici coltivati all’ombra della fitopatia. Ma c’è dell’altro.
Sono oltre 24mila gli allevamenti intensivi di polli e suini in Europa, molti sorti nell’ultimo decennio. Un’inchiesta ne fa la mappatura e ne denuncia le principali problematiche.
Secondo uno studio, il passaggio da una dieta tradizionale africana a una tipica del mondo occidentale globalizzato, aumenta l’infiammazione e diminuisce la risposta ai patogeni. Il passaggio inverso comporta invece benefici.
Secondo quanto osservato da ricercatori statunitensi, la dieta mediterranea ha del potenziale per contrastare i disturbi della sindrome dell’intestino irritabile.
I ricercatori dell’Istituto Ramazzini di Bologna hanno osservato un aumento dell’incidenza di tumori in diversi sedi con la somministrazione di bassi dosi di glifosato.
Rigenerazione e salute. Sono le parole chiave che è tempo di sovrascrivere a quelle attuali di impoverimento e degrado, imposte dall’agricoltura intensiva. Una sostituzione che scuote equilibri e merita attenzione.
Secondo uno studio americano sulla salute metabolica, il consumo di ceci è in grado di abbassare il colesterolo, mentre quello di fagioli neri riduce l’infiammazione.