
L’Agenzia europea per l’ambiente ha valutato le perdite in termini economici e di vite legate agli eventi estremi tra il 1980 e il 2023.
Per rallentarne la fusione e respingere i raggi solari, anche quest’anno il ghiacciaio è stato coperto con grandi teli geotessili.
I ghiacciai alpini sono morti che camminano. Il loro destino è segnato: tutti quelli che si trovano al di sotto dei 3.500 metri scompariranno nei prossimi 30 anni a causa dell’aumento delle temperature, privandoci del loro inestimabile valore naturalistico e culturale.
Per cercare di rallentare la fusione del ghiacciaio Presena, ghiacciaio del gruppo della Presanella, in Trentino-Alto Adige, anche quest’anno sono stati stesi enormi teloni bianchi per proteggere il ghiaccio dal sole durante i mesi estivi.
Tale operazione è stata effettuata la prima volta nel 2008, da allora viene ripetuta ogni estate, al termine della stagione sciistica, e fino ad oggi ha prodotto concreti risultati positivi. In dodici anni è stata infatti riscontrata una diminuzione della perdita del ghiacciaio del 52 per cento.
Il progetto, frutto della collaborazione tra la provincia autonoma di Trento e Carosello, la società proprietaria degli impianti di risalita del Presena, prevede l’applicazione di grandi teli geotessili bianchi, che misurano 5 metri di larghezza per 70 metri di lunghezza, che riflettono i raggi del sole. I teli, che vengono applicati con i gatti delle nevi, ostacolano il passaggio dei raggi solari e la trasmissione di calore alla neve sottostante.
All’inizio del progetto, nel 2008, i teli coprivano una superficie di circa 30mila metri quadrati. Ora, in virtù dei risultati raggiunti, vengono coperti 100mila metri quadrati di ghiaccio.
“L’idea dei teli è nata a partire da un programma sperimentale con le università di Trento e di Milano per ridurre o comunque diminuire l’ablazione del ghiacciaio – ha spiegato ad Adnkronos il presidente di Carosello, Davide Panizza -. Hanno la funzione di mantenere una temperatura inferiore al di sotto, riflettendo la luce solare e riducendo così la temperatura della neve: li stiamo applicando dal 2008 con ottimi risultati”.
In meno di trenta anni, dal 1993 ad oggi, il ghiacciaio Presena ha perso oltre un terzo del suo volume a causa dell’aumento delle temperature causato dai cambiamenti climatici di origine antropica.
La superficie di ghiaccio coperta da teli geotessili, secondo quanto riferito dai ricercatori, ha valori medi di albedo (l’unità di misura del potere riflettente di una superficie) decisamente più elevati: 0,64 contro un valore medio di 0,43 per la superficie non coperta. Confrontando lo stato di salute del ghiacciaio all’inizio del progetto di copertura con quello attuale, è emerso che è stata evitata la fusione di uno strato di ghiaccio alto oltre 50 metri.
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