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Strade congestionate, aria inquinata, parcheggi insufficienti. Per non soffocare nelle città, ecco le alternative: connettività e motori a zero emissioni.
Automazione, elettrificazione e connettività. Sembrano essere queste le soluzioni tecnologiche alle quali si sta lavorando per ridurre traffico e inquinamento nelle grandi metropoli del mondo. Ne è convinta Bosch che da tempo ha orientato i proprio sforzi nello sviluppo di sistemi per quella che sarà la mobilità del futuro nelle grandi città.
Per ridurre il traffico cittadino e migliorare di conseguenza anche la qualità dell’aria, sarà d’obbligo ridurre, se non vietare del tutto, l’ingresso e il transito dei veicoli più inquinanti. In uno scenario secondo cui nel 2025 gli ingorghi stradali e gli incidenti nelle principali città europee genereranno costi annuali pari a circa 208 miliardi di euro (fonte: INRIX Roadway Analytics), i limiti di accesso sembrano essere una delle soluzioni. Gli ingorghi infatti, oltre agli incedenti stradali, causano ritardi, stress, perdita di produttività, aumento dell’inquinamento atmosferico. Già oggi in Germania vengono adottati “bollini ambientali”, mentre a Londra e Milano sono operative da anni le tasse di congestione, o ancora i divieti di circolazione per i veicoli più inquinanti a Parigi. “Per gli abitanti delle città è sempre la stessa vecchia storia. Non c’è segnale di progresso. È ormai giunto il momento che tutte le opportunità offerte dalla connettività siano usate per rendere intelligente il traffico urbano”, ha commentato Rolf Bulander, membro del gruppo Bosch e presidente del settore di business Mobility Solutions, in una nota. “Nel futuro, nessuna megalopoli potrà mai funzionare senza traffico intelligente e un efficace modello di mobilità”.
Una mobilità a zero emissioni, connessa, capace di fornire diverse soluzioni per pendolari e cittadini. Anche Bosch, come molte altre aziende, sta scommettendo sulla mobilità elettrica. Non solo per le auto, ma anche per le e-bike, gli scooter elettrici e altri piccoli veicoli (le cosiddette kei car) a tre o quattro ruote. “Le consegne nelle grandi città stanno progressivamente diventando sempre più elettriche. L’azienda Deutsche Post DHL sta già guidando questa trasformazione con il suo Streetscooter equipaggiato coi componenti del sistema di propulsione Bosch”, spiega l’azienda sempre in una nota.
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— BoschGlobal (@BoschGlobal) 22 agosto 2017
Se ne parla da tempo, e in moltissimi centri di ricerca si stanno già sviluppando i sistemi che useremo domani. “I nostri sforzi per contribuire a creare un ambiente urbano privo di emissioni, stress e incidenti sono legati a tre sviluppi tecnologici: automazione, elettrificazione a connettività”, ha sottolineato Bulander. La connettività servirà per ridurre il traffico, il problema dei parcheggi e di conseguenza anche lo stress di chi si muove. “Per raggiungere questo obiettivo – scrive Bosch – anche in una metropoli trafficata, trasporti pubblici, privati, car sharing a guida autonoma e veicoli preposti alle consegne dovranno essere perfettamente connessi tra loro”.
Conoscere in anticipo il parcheggio più vicino disponibile. Conoscere il tratto meno trafficato prima ancora di entrare in città. Poter scegliere il mezzo più idoneo per circolare. Lo si potrà fare tramite app, in un ambiente dove veicoli, strade, utenti comunicano tra di loro in tempo reale. L’auto presto si trasformerà, gli esperti ne sono convinti: da semplice mezzo di locomozione a nuovo spazio vitale, dove si farà shopping, si leggeranno le mail, o si prenoterà il parcheggio più comodo. Tutto questo in città che siano disposte a cambiare veste ed investire nelle nuove soluzioni tecnologiche.
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