
Il presidente russo risponde con un assenso molto cauto alla proposta statunitense di un cessate il fuoco in Ucraina di 30 giorni. E parla di “sfumature” di cui si dovrà discutere.
Una volontaria italiana a Gaziantep ci ha raccontato la prima notte dopo il terremoto che ha sconvolto la Turchia, trascorsa accampata con alcuni colleghi.
Sono passate ormai alcune ore dal terremoto che ha sconvolto la Turchia e la Siria. Il numero delle vittime aumenta ora dopo ora, mentre elaborare una stima dei danni ad abitazioni, infrastruttre e al patrimonio artistico non è neanche lontanamente possibile. Lo sa bene la città di Gaziantep, popolosa città turca situata a pochi chilometri dal luogo dell’epicentro.
La giornata di ieri è stata dominata da uno stato di choc collettivo ancora saldamente presente, che si è riproposto durante la notte appena trascorsa. Anche i tanti volontari attivi in città, presenti a Gaziantep poiché la città riceve ogni giorno migranti provenienti dalla vicina Siria, Iraq, Afghanistan e non solo, si sono trovati da un giorno all’altro a dormire nella stessa stanza con persone che in una notte hanno perso quasi tutto. Una notte lunga e piena di apprensione, vissuta nel timore che la terra potesse tornare a contorcersi come poche ore prima.
Di seguito riportiamo il racconto di Virginia Pedretti, una dei volontari della Gaziantep Training and Youth Association.
Da ore cerchiamo di dormire. Abbiamo stabilito dei turni. Alcuni vegliano su una bottiglia di acqua mezza vuota, pronti a svegliare gli altri non appena l’acqua s’incresperà (segnalando nuove scosse di terremoto ndr).
É difficile fidarsi di persone appena conosciute ma siamo tutti esausti e la stanchezza alla fine ha il sopravvento. Quando qualcuno tossisce, o lascia cadere una forchetta, sobbalziamo tutti
Karina e Alina ripensano sicuramente allo scorso febbraio, quando si sono svegliate a Kharkiv nel mezzo dei bombardamenti.
Abdul Selam e Mahir appena svegli hanno invece pensato di essere di nuovo a Idlib ed Aleppo.
Chi ha già esperienze passate condivide idee su dove sarebbe meglio rifugiarsi, consigli su come dormire, a cosa pensare.
La mamma di Memik e Burak ha cucinato imperterrita una zuppa turca per tutti. Una coppia con due bambini piccoli si è aggiunta al nostro gruppo in cucina. Nicolò e Lucas hanno invece lasciato a due vecchie signore le loro camere.
Con i piedi bagnati nella neve, in strada così come nei teatri, nelle palestre, e nei parchi, tutti attendiamo snervati un’ultima scossa che nemmeno sappiamo se mai avverrà.
Abbiamo messo tutte le pentole che abbiamo di fuori, per raccogliere la pioggia. Ci laveremo i piatti o tireremo lo sciacquone fuori uso dei servizi.
Nel dormiveglia, continuo a guardare la famosa bottiglia, perché non mi fido più delle mie percezioni.
Siamo tutti un po’ ubriachi di stanchezza, esausti per l’attesa e memori della notte di ieri. Immagino come potrebbe cadere l’edificio, per capire dove dovrei spostarmi.
Poi penso di esagerare e mi giro dall’altra parte e cerco di dormire. Trattengo il fiato e mi concentro sui rumori, perché il cane dei vicini finora ha preceduto le notifiche delle app digitali.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il presidente russo risponde con un assenso molto cauto alla proposta statunitense di un cessate il fuoco in Ucraina di 30 giorni. E parla di “sfumature” di cui si dovrà discutere.
La Corte costituzionale ha estromesso il candidato di estrema destra Călin Georgescu dalle elezioni presidenziali della Romania, dopo aver già invalidato la sua vittoria di novembre.
Le testimonianze degli scienziati cacciati da Noaa, Nasa, Epa e altre agenzie: con Trump gli Stati Uniti entrano in un’era di regresso.
L’ex presidente delle Filippine è accusato di crimini contro l’umanità per le migliaia di omicidi extragiudiziali nell’ambito della sua lotta alla droga.
La città di Buriticupu, nel nord-est del Brasile, è in stato di emergenza perché si stanno aprendo enormi crateri. La causa è di origine antropica.
Il Pkk ha annunciato un cessate il fuoco con la Turchia. Per l’organizzazione curda è un momento difficile è la pace non è mai stata così vicina.
Da gennaio Israele sta conducendo una violenta campagna militare in Cisgiordania. Sono state uccise decine di persone e in 40mila sono in fuga.
La Corte d’appello del Regno Unito ha rinviato a giudizio il colosso petrolifero Shell per i danni ambientali provocati nel delta del Niger.
Alternative für Deutschland (Afd) si è affermata soprattutto tra gli operai e nell’ex Germania dell’Est. Dietro ci sono ragioni storiche ed economiche.