L’innovazione può dare un futuro sostenibile ai polmoni verdi del nostro pianeta: lo sottolinea l’edizione 2024 del report Fao sullo stato delle foreste.
Ucciso un lupo nel Parco dei Sibillini
All’interno del parco, nelle Marche, è stata trovata una femmina di lupo di due anni uccisa a colpi di arma da fuoco.
Si fa un passo avanti e subito se ne fa uno indietro, sembra proprio che uomo e lupo non riescano a convivere in pace. Da un lato arriva il confortante studio pubblicato su Science, secondo il quale le popolazioni dei grandi mammiferi europei, orsi bruni, lupi, linci e ghiottoni, sono in netta ripresa rispetto al secolo scorso, dall’altro però continuano gli episodi di violenza nei confronti dei lupi, animali che nel bene e nel male non saranno mai come gli altri e occuperanno sempre un posto particolare (spesso distorto e quasi superstizioso) nell’immaginario collettivo.
Una nuova vittima
L’ultimo episodio risale a pochi giorni fa, quando il Corpo Forestale dello stato ha rinvenuto all’interno del Parco nazionale dei Monti Sibillini, nell’area settentrionale del parco, nelle Marche, la carcassa di un lupo. L’animale, una giovane femmina di meno due anni che godeva di ottima salute, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco.
I numeri del massacro
È il nono lupo ucciso dall’uomo nei monti Sibillini negli ultimi sei anni. Diciotto in totale gli esemplari trovati morti per cause imputabili all’uomo, nove sono stati investiti da mezzi a motore, mentre i restanti sono vittima della persecuzione diretta. Proprio per l’irrazionale paura che suscita il lupo è tutt’oggi protagonista di storie tanto infondate quanto radicate.
False credenze e cattiva informazione
Molte persone (fomentate spesso da cattiva informazione) sono convinte che decine di lupi siano stati reintrodotti in Italia e in Europa dai parchi, mentre l’aumento della popolazione è semplicemente frutto della protezione, dell’aumento delle prede e del graduale spopolamento delle zone pedemontane da parte dell’uomo. Si ritiene inoltre che il lupo possa essere pericoloso ed aggredire gli esseri umani, eppure da oltre due secoli in tutta Europa non è stato segnalato un singolo attacco.
Le responsabilità degli allevatori
I lupi sono spesso vittime di allevatori esasperati dagli attacchi al bestiame, senza tuttavia sincerarsi se la responsabilità sia effettivamente dei lupi o piuttosto dei cani randagi (la diffusione di questo fenomeno è tra l’altro ascrivibile proprio agli allevatori che non sterilizzano i cani che spesso vivono in stato semi-brado).
Perché dobbiamo proteggere il lupo
Nel Parco dei Sibillini vivono circa 25-35 esemplari e vanno protetti, sia perché lo impongono norme nazionali e internazionali, sia perché (soprattutto) il lupo è un animale fondamentale per gli equilibri ecologici di un ecosistema. Questo elusivo canide è infatti situato al vertice della catena alimentare e la sua scomparsa innescherebbe un meccanismo conosciuto come “cascata trofica”, una concatenazione di effetti che dall’alto colpisce tutti i livelli più bassi della catena alimentare.
Il Parco dei Sibillini lancia dunque un appello alle istituzioni, compresi i ministeri dell’Ambiente e delle Politiche agricole, affinché rafforzino le misure di sorveglianza nel territorio per non rischiare di vanificare gli sforzi compiuti per la salvaguardia di una delle specie più affascinanti e preziose del nostro Paese.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il Piemonte è la regione italiana che vanta il maggior numero di comuni rurali Spighe verdi con un’attenzione spiccata alla sostenibilità.
I megabassines sono enormi riserve d’acqua pensati per l’agricoltura nei mesi di siccità. Nonostante le ottime promesse, sono oggetto di proteste per il loro impatto ambientale.
Il 26 febbraio 2023 a causa del mare mosso 94 migranti annegarono a 300 metri dalla costa calabrese: non ci furono soccorsi nonostante gli allarmi.
L’attivista 73enne impegnato nella lotta alla caccia alle balene è stato ammanettato a Nuuk su un mandato d’arresto emesso dalla Guardia costiera giapponese. Rischia l’estradizione.
A una settimana dal rogo nell’impianto di raccolta rifiuti, spenti gli ultimi focolai. Per ArpaCal non ci sono pericoli ma mancano le analisi del suolo.
In città le temperature sono più alte che altrove: è il fenomeno dell’isola urbana di calore. La cementificazione del territorio impedisce a piante e suolo di regolare la temperatura dell’aria. Dal soil sealing al calore antropogenico, le cause sono tutte legate alle attività umane.
Interessata un’area di 5mila metri quadrati, il Comune invita i cittadini a tenere chiuse le finestre e a indossare le mascherine ffp2.
Una catena umana per fermare i disboscamenti per far spazio alla grande opera: i comitati di cittadini si muovono per salvaguardare il territorio.