
Riso Gallo propone una gamma di risi da agricoltura sostenibile dietro cui si rivela un percorso di attenzione all’ambiente da parte dell’azienda, dalla risaia al packaging.
Fotografare le città del mondo dall’alto, per mostrare senza filtri le spaccature dovute alle disuguaglianze. Questo progetto si chiama Unequal Scenes.
Le disuguaglianze economiche possono essere misurate e argomentate in tanti modi. Ma, in un certo senso, nessun indicatore teorico può avere una forza espressiva paragonabile a quella di guardarle in faccia, queste differenze tra ricchi e poveri. Di vedere con i propri occhi come riescono a modificare le caratteristiche, le dinamiche e addirittura l’aspetto fisico dei luoghi in cui viviamo. È quello che si è proposto di fare Johnny Miller, un fotografo freelance che vive in Sudafrica, quando ha lanciato il progetto Unequal Scenes. Una rassegna di immagini delle città del mondo viste dall’alto, che – senza bisogno di troppe parole – dimostrano in maniera inequivocabile quanto siano profonde le divisioni tra persone che vivono a pochi chilometri, o addirittura a pochi metri, di distanza.
Leggi anche: World inequality report 2018. Cosa dice il rapporto completo sulla disuguaglianza nel mondo
Mumbai è il centro economico e industriale indiano, affollato di grattacieli di lusso che sovrastano le baraccopoli, i cui tetti sono coperti di cerate blu nel tentativo di resistere alle piogge monsoniche. In un certo senso, spiega Miller, per l’emisfero meridionale del Pianeta è l’alternativa a Manhattan. Con tutte le contraddizioni che ne conseguono. Una tra tutte quella del nuovo aeroporto, il secondo più trafficato in India, che non può essere ampliato con una nuova pista perché è circondato da ogni lato dalle baraccopoli.
Leggi anche: 42 multimiliardari possiedono la stessa ricchezza di 3,7 miliardi di persone
Come si legge nel sito di Unequal Scenes, per decenni Dar es Salaam è rimasta in una posizione di secondo piano rispetto ad altri centri come la vicina Nairobi, perché l’amministrazione di stampo socialista puntava sullo sviluppo agricolo più che su quello urbano. A metà degli anni Ottanta, però, tutto è cambiato. Ora è la città africana che cresce più velocemente, tant’è che secondo le stime raggiungerà i 6,2 milioni di abitanti entro il 2025, con un aumento dell’85 per cento rispetto al 2010. Ma la geografia della città svela ancora molto del suo passato coloniale. I più ricchi vivono nelle zone di Masaki e Oyster Bay, tradizionalmente occupate da inglesi e tedeschi, circondate da insediamenti informali ed estremamente poveri.
Leggi anche: Un pugno di miliardari ha in mano il 99 per cento della ricchezza mondiale
L’immagine del quartiere di Santa Fe, a un primo sguardo, sembra quasi un collage di due foto scattate in posti totalmente diversi. Ma non è altro che il ritratto della capitale di un paese in cui, riporta Miller citando i dati Oxfam, l’1 per cento più ricco della popolazione si tiene per sé il 21 per cento del pil (prodotto interno lordo) nazionale.
Questa è soltanto una ristretta selezione delle immagini più forti, ma i canali ufficiali del progetto (sito, Facebook e Twitter) ne mostrano molte altre. Mettendo fianco a fianco metropoli ritenute prospere e benestanti, come Los Angeles e San Francisco, e le immense e confusionarie città nel cuore dell’Africa. Tutte accomunate, purtroppo, dall’incapacità di livellare le differenze e garantire un tenore di vita accettabile per ciascuno dei loro abitanti.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Riso Gallo propone una gamma di risi da agricoltura sostenibile dietro cui si rivela un percorso di attenzione all’ambiente da parte dell’azienda, dalla risaia al packaging.
Il lavoro sostenibile non è un’utopia, ma un’alternativa concreta allo sviluppo incontrollato degli ultimi decenni. I consumatori sono pronti: e le aziende?
La disuguaglianza in Italia nelle foto premiate da Contrasti, il concorso fotografico sulla disuguaglianza lanciato da Oxfam Italia.
Sant’Anna accusata da Acqua Eva di diffamazione e turbativa del commercio per aver diffuso notizie su un presunto legame con i supermercati Lidl.
Garofalo lancia un nuovo packaging con plastica riciclata con processo chimico e compensa le emissioni di CO2 con la tutela di foreste in crescita.
I due istituti di credito Silicon Valley Bank e Credit Suisse, negli Stati Uniti e in Svizzera, hanno fatto tremare il sistema finanziario mondiale.
A Milano, nell’incontro No purpose, No party, si è discusso sull’impegno sociale e ambientale che le marche sono chiamate ad avere. Per capire cosa vuol dire per un’azienda fare attivismo civico.
Lo smart working fa risparmiare CO2, tempo e carburante (quindi denaro): lo conferma uno studio dell’Enea.
Una nuova normativa europea chiede alle imprese di fornire informazioni standardizzate e comparabili su sostenibilità, diritti umani e lavoro.